Se adesso potrà tornare a sorridere alla vita grazie ad un trapianto di un rene lo deve al suocero che, con un atto di amore e generosità, le ha donato il suo. A raccontarlo è la stessa paziente, Valeria Ballacchino, originaria di Augusta ma residente a Pachino, nel Siracusano, che ha descritto la sua vicenda, a partire dal giorno in cui le è caduto il mondo addosso.

La paura dopo la diagnosi

“Era il giorno del mio 38 compleanno – racconta Valeria Ballacchino – e mi trovo ricoverata a sentirmi dire parole più grandi di me come insufficienza renale, trapianto…tutto di colpo si è offuscato, il futuro è diventato un grosso dubbio, ho conosciuto l’insonnia, l’ansia e la paura vera. Però ho anche cercato di giorno di condurre normalmente la mia vita, quasi dimenticando i problemi, nonostante ho dovuto cambiare diverse mie abitudini e stili di vita”.

Il suocero donatore

La donna, dopo 3 anni di tormenti, all’inizio del 2023 è risorta dopo la notizia che il suocero ha dato la sua disponibilità per donarle un rene. Dopo lunghissimi 3 anni il 2023 è finalmente iniziato con la notizia tanto attesa: il momento del trapianto di rene! Solo chi vive situazioni simili può capire la gioia nel ricevere una semplice chiamata che può cambiarti la vita”

“Un gesto d’amore”

“Il miracolo è avvenuto e questo grazie a un’equipe fantastica, al mio nefrologo Massimo Matalone, Giuseppe Candiano ma soprattutto al mio donatore, al mio eroe: mio suocero Francesco Ristuccia e non ci sono parole per descrivere il gesto d’amore che ha avuto nei miei confronti. Non ci sono parole per descrivere il gesto d’amore che ha avuto nei miei confronti”

Il sostegno della famiglia

La donna ha anche ricordato l’importanza della sua famiglia in questo scorcio della sua vita piuttosto complicato. “Tutto questo anche grazie a mio marito, alle mie figlie, alla mia grande e bella famiglia, ai tantissimi amici, ai miei genitori Rosy Galofaro, Giuseppe Ballacchino e Nuccia Quartarone, che ogni giorno si sacrificano per me, ho sentito una vicinanza che mi ha trasmesso serenità, entusiasmo e voglia di riscatto”

Non voglio dilungarmi, ma fatemelo urlare: VIVA LA VITA! Sempre, seppur complessa e inspiegabile e viva gli affetti  Viva la medicina e la ricerca! Oggi è una vera rinascita” chiosa la donna che ringrazia il Centro nazionale trapianti