Il Pd ed il M5S hanno presentato un emendamento in Commissione bilancio per assegnare risorse nel Siracusano e nel Ragusano, le province della Sicilia maggiormente colpite dal maltempo abbattutosi nello scorso fine settimana.

Lo ha annunciato il senatore siracusano del Partito democratico, Antonio Nicita. “L’emendamento – dice Nicita – lo abbiamo presentato in Commissione Bilancio al DL Quater d’intesa con la senatrice Floridia ed il deputato Scerra: si punta ad assegnare almeno 30 milioni di euro per i danni generati dall’alluvione di qualche giorno fa nella Sicilia sud orientale”.

Le ferite nel Siracusano

I danni maggiori, stando ad una prima ricognizione, sono sulla rete stradale della zona montana del Siracusano, piuttosto debole, che si sbriciola ad ogni precipitazione.

L’altra criticità è stata l’interruzione dell’energia elettrica, causata dall’abbattimento dei pali della rete, per cui molti Comuni sono rimasti al buio.

Ad Avola, tra i territori maggiormente colpiti da questo fenomeno, un ragazzo di 22 anni ha rischiato di morire perché la macchina respiratoria che lo tiene in vita ha smesso di funzionare per via del black-out. La polizia, allertata dalla madre del disabile, è intervenuta, facendo arrivare un tecnico, che è riuscito a riparare il guasto a tempo di record.

I danni alle aziende agricole del Siracusano e del Ragusano

A pagare di più le conseguenze del maltempo, sono le aziende agricole della zona sud di Siracusa e del Ragusano. Le serre sono state divelte dalle raffiche di vento ed il timore che le imprese possano fermarsi è piuttosto elevato. Un problema non da poco, tenuto conto che l’agricoltura rappresenta uno dei settori trainanti delle economie delle due province.

L’effetto domino sull’economia

Gli imprenditori sono preoccupati, le produzioni sono a rischio, così come i profitti ed a cascata i guai ricadrebbero sulla forza lavoro. Insomma, un effetto domino preoccupante e se si pensa alla vicenda del Petrolchimico, il futuro non è certo sorridente per il Siracusano. La sindaca di Pachino, al termine di una riunione della sua giunta, ha formalizzato la richiesta per la proclamazione dello stato di calamità.

 

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