- Confronto tra consulenti sugli effetti del vaccino AstraZeneca
- L’inchiesta della Procura sulla morte del militare Stefano Paternò
- Al centro del confronto gli effetti del vaccino alla luce delle analisi sui lotti sequestrati
Ci sarà un confronto tra consulenti, da una parte quelli della Procura di Siracusa, dall’altra l’equipe di AstraZeneca, sull’esito delle analisi, compiute nei mesi scorsi, sui lotti del vaccino dell’azienda anglosvedese, in relazione all’inchiesta sulla morte di Stefano Paternò, il militare deceduto nel marzo scorso nelle ore successive alla somministrazione del farmaco.
Depositata relazione dei periti della Procura
I periti della magistratura hanno depositato la loro relazione e lo avrebbero fatto anche gli esperti di AstraZeneca: le parti si vedranno ed il confronto si sposterà sul piano strettamente scientifico, in particolare sugli effetti del vaccino.
Ancora indagato ad di AstraZeneca
Non essendo ancora chiaro questo punto, almeno per il pm Gaetano Bono ed il Procuratore Sabrina Gambino, l’amministratore delegato di AstraZeneca, Lorenzo Wittum resta ancora iscritto nel registro degli indagati mentre è stata avanzata al gip del Tribunale la richiesta di archiviazione per due medici ed un infermiere che erano stati indagati dopo la morte di Paternò.
Consulenti scagionano 2 medici ed un infermiere
“Non sono ravvisabili condotte omissive e o commissive in capo al personale sanitario/parasanitario che a vario titolo ha gestito le problematiche inerenti alla vicenda clinica di Paternò” si legge nella relazione dei periti, per i quali, “le cause della morte sono riconducibili “all’arresto irreversibile delle funzioni vitali, consecutivo a sindrome da distress respiratorio acuto”.
Le cause del decesso del militare
I magistrati della Procura, nelle ore successive alla diffusione della relazione dei periti, spiegarono che il militare, prima di sottoporsi al vaccino, aveva contratto il Covid19, per cui il decesso “è ascrivibile alla sua risposta individuale al vaccino, in virtù della concomitanza con la pregressa infezione da SARS-Cov2, decorsa del tutto asintomatica (come testimoniato dalla debole positività ai tamponi molecolari e dalla presenza di IgG a titolo significativo, ma non di IgM) e ciò ha comportato una risposta anticorpale che si è aggiunta alla risposta immunitaria del vaccino, comportando una risposta infiammatoria esagerata”.
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