Hanno trascorso la notte nel Siracusano i 200 migranti, dei 450 a bordo di un peschereccio soccorsi in mare al largo delle coste della Sicilia orientale, arrivati ieri al porto di Augusta. Gli stranieri, poco dopo aver messo piede a terra ed al termine dei controlli sanitari, sono stati accompagnati, con i pullman in una struttura di accoglienza a Rosolini, a sud di Siracusa, dove hanno trovato un po’ di riposo.

Al via le identificazioni

Nelle prime ore del mattino, gli stranieri sono stati trasferiti nel porto commerciale di Augusta per le procedure di identificazione, coordinate dagli agenti della Questura di Siracusa. Gli investigatori, comunque, hanno, contestualmente, avviato le indagini per ricostruire, nel dettaglio, tutta la traversata in mare, allo scopo di scoprire, se tra gli stessi stranieri, si nascondono gli scafisti delle organizzazioni internazionali dedite al traffico di migranti.

Il resto dei migranti tra Catania e Messina

Il resto dei disperati è stato trasferito nei porti di Catania e Messina ma ieri hanno davvero visto la morte in faccia per via delle condizioni meteo marine proibitive, per cui si è reso necessario l’intervento dei mezzi nautici italiani. A Catania, invece, è giunta una petroliera con circa 262 persone. La nave, per le sue dimensioni, non poteva entrare in porto e le persone sono state trasbordate e portate a terra da una motovedetta della Capitaneria e da un rimorchiatore.

Mille migranti nel Siracusano

Con l’arrivo dei 200 stranieri, sale a mille, stando ai dati della Questura di Siracusa, il numero di migranti approdato nel porto di Augusta, un vero e proprio Hub, come Pozzallo nel Ragusano, per l’accoglienza degli stranieri che tentato l’ingresso in Italia, la vera porta dell’Europa.

Altri migranti soccorsi

La nave oceanica Laura Bassi utilizzata per l’attività scientifica e il supporto logistico alle esplorazioni antartiche italiane, di proprietà dell’Ogs (Osservatorio Geofisico Sperimentale) di Trieste, ha soccorso ieri nello Ionio 92 migranti, di cui 49 uomini, 20 donne e 23 bambini.

 

 

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