Dopo l’appello diffuso dalla Cei siciliana che ieri ha invitato i cittadini ad andare a votare per il referendum No Triv di domenica prossima, arriva l’intervento del vescovo di Noto, Antonio Staglianò che prende una posizione chiara contro le prospezioni petrolifere.
“Quale sviluppo vogliamo? – si chiede il prelato nella sua missiva – .Sembra chiara la vocazione del nostro Sud e del nostro Paese ad un turismo che sempre più si caratterizzerà come turismo sostenibile e che, per questo, avrà bisogno di territori liberi da qualsiasi forma di inquinamento, da qui un doveroso e improcrastinabile rispetto per il creato”.
Poi Staglianò ricorda l’enciclica Laudato Sì di Papa Francesco che “invita ad un’attenzione agli ecosistemi, ai loro equilibri, che non dovrebbe lasciarci indifferenti. Diventa importante allora la ricerca di energie alternative, caratterizzate da sostenibilità ambientale, senza sottovalutare, in pari tempo, i gravi rischi per la salute che molte forme estrattive comportano”.
E richiama ancora alle parole di Bergoglio quando analizza l’ecologia integrale: “Diventa ormai chiaro che rispettiamo l’uomo se rispettiamo l’ambiente e che il rispetto si coniuga con il custodire, logica opposta al profitto, all’appropriarsi, allo sfruttare le risorse della terra senza attenta valutazione delle conseguenze”.
La diocesi di Noto si mobilita: il prossimo 18 aprile, a Rosolini, è stato organizzato un incontro con don Maurizio Patriciello, che è “aperto a tutti gli uomini di buona volontà, rientra in questo impegno per il bene comune che si traduce in scelte concrete e quotidiane a favore dell’uomo e del creato”.
Staglianò conclude esortando: “Ad una partecipazione responsabile, in sintonia con il Magistero della Chiesa, al servizio del bene del Paese e delle future generazioni”.
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