Il giudice del Tribunale di Siracusa, Liborio Mazziotta, ha assolto perché il fatto non costituisce reato Luigi Durelli, 52 anni, conducente di un’ambulanza, finito sotto processo per omicidio stradale a seguito della morte di un motociclista, Fortunato Marino, avvenuta nel maggio del 2019.

Una tragedia nella tragedia perché la vittima, 54 anni, dipendente dell’agenzia delle Entrate, era tra gli organizzatori di una gara ciclistica, a Canicattini Bagni, nel Siracusano, intitolata al padre scomparso.

La ricostruzione

Secondo quanto emerso nelle indagini, l’imputato, difeso dall’avvocato David Buscemi, avrebbe schivato un ciclista che sarebbe caduto durante la gara per evitare di travolgerlo ma il motociclista, da dietro, non avrebbe fatto in tempo a frenare o a cambiare direzione.

La tesi dell’accusa

L’accusa ritiene che le responsabilità in questo incidente non sono tutte della parte del 52nne, anzi darebbe quote di colpa anche al dipendente dell’Agenzia delle entrate “che con negligenza, imprudenza ed imperizia conduceva il motociclo  non riuscendo ad avvalersi dello spazio di evitamento direzionale e frenando bruscamente, tanto da rovinare a terra” scriveva il pm nell’avviso di conclusione indagini.

Le ragioni della difesa della vittima

Il collegio difensivo dei familiari della vittima, composto dal fratello del motociclista, Salvatore Marino, ha, fin da subito, puntato l’indice contro la condotta del conducente dell’ambulanza.

“La stessa ambulanza si trovava in posizione – spiegava l’avvocato Salvatore Marino –  del tutto illegittima dietro i corridori anziché dietro la macchina chiudi gara. Inoltre, l’ autista era troppo a ridosso dei corridori e sicuramente distratto. Fortunato non correva, in quanto la gara in quel tratto era ad andatura rallentata ( non agonistica, con velocità non superiore ai 35 o 40 km/h, come affermano i ciclisti partecipanti alla gara).Prova ne sono i danni lievi al motore”.

La richiesta di condanna dell’imputato

Il pm, al termine della sua requisitoria, ha sollecitato la condanna dell’imputato al minimo della pena, l’avvocato David Buscemi, nella sua arringa, ha chiesto, invece, l’assoluzione del suo assistito. Il giudice del Tribunale di Siracusa, a conclusione della Camera di consiglio, ha sostanzialmente sposato la tesi della difesa e tra 90 giorni saranno depositate le motivazioni della sentenza.