E’ stata disposta l’autopsia su Paolo Cugno 32 anni, trovato morto nella cella nel carcere palermitano di Pagliarelli. La morte è avvenuta per arresto cardiocircolatorio.

Aperta inchiesta

L’uomo si è alzato dal letto è svenuto e non si è più ripreso. Il giovane, originario di Canicattini Bagni, nel Siracusano,  era stato condannato  nel marzo scorso dalla Cassazione a trent’anni di carcere per il femminicidio della sua compagna 20enne Laura Petrolito avvenuto nel marzo del 2018. Il pubblico ministero Claudio Camilleri ha già disposto l’autopsia sul cadavere del giovane. Il detenuto si trovava nel carcere palermitano del 2020 e avrebbe finito di scontare la pena nel 2048.

L’omicidio della compagna

Il delitto avvenne in un appezzamento di terreno in contrada Tradituso, a Canicattini, di proprietà della famiglia dell’imputato.

La gelosia e la tragedia

Un omicidio riconducibile ad una lite tra i due ragazzi, per via della gelosia della donna, finita, però, in tragedia. Prima della sua morte, su Facebook, Laura Petrolito aveva postato una foto contenente una frase: “Tradire non è solo fare sesso con un’altra persona. Cancellare i messaggi o mentire su dove si va è già tradire”.

La lite

Cugno, in quel tragico sabato del 17 marzo, prima di rientrare nella sua abitazione dopo aver finito di lavorare, trascorse il pomeriggio da un’altra parte e non appena rientrò la compagna, secondo la ricostruzione degli inquirenti, lo investì di rimproveri.

Ne nacque l’ennesima lite tra i due che uscirono da soli senza il bambino solo che nel fondo agricolo di contrada Tradituso, si consumò la tragedia. Cominciarono a discutere e con il passare dei minuti i toni diventarono sempre più accesi, fino alla decisione del compagno della donna di impossessarsi di un coltello custodito all’interno di un capanno.

Inflitte 16 coltellate

Secondo quanto ricostruito dai carabinieri del comando provinciale di Siracusa, l’imputato dopo avere inflitto 16 coltellate, gettò il cadavere della donna in un pozzo.

 

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