E’ uno dei musei italiani più importanti per numero di reperti storici ma al Paolo Orsi, incastonato nella villa Landolina, a due passi dal Santuario della Madonna delle Lacrime, non ci sono file di visitatori.

La ricchezza del museo Paolo Orsi

Eppure, come riferito nel sito del Comune di Siracusa,  raccoglie la più importante “documentazione della preistoria, della protostoria della Sicilia e celebri opere di arte greca e romana, ceramiche, marmi, decorazioni architettoniche, inoltre, i più antichi reperti vanno dal paleolitico all’età del bronzo” Insomma, ce ne è di tesori da scoprire in questa virtuale macchina del tempo ma i numeri sulle presenze non sono affatto soddisfacenti.

I dati

A leggere i dati sui visitatori ce ne sono stati 43.669 nel 2023 mentre nel 2024 la quota è scesa: 41.563. Numeri che non soddisfano, come emerge nelle parole dell’assessore alla Cultura di Siracusa, Fabio Granata, intervenuto nella trasmissione Talk Sicilia.

Flop della gestione dei Parchi siciliani

“Evidentemente si tratta di una inadeguata  – dice Fabio Granata – promozione e organizzazione del sito e va detto che è inserito nel grande Parco di Siracusa, peraltro molto vasto per via di una perimetrazione sconfinata, comprendente Eloro, Palazzolo, Avola Antica, e Pantalica. Tra i tesori c’è anche il Castello Eurialo ma capita spesso che ci siano monumenti chiusi, per cui in discussione è la qualità della direzione del Parco. Non solo quello di Siracusa mi riferisco a tutti i parchi archeologici siciliani”.

“Aprire a direzioni esterne”

L’assessore di Siracusa, che vanta una lunga esperienza nei Beni culturali dell’isola, avendo ricoperto il ruolo di assessore regionale, ritiene che la soluzione ci sia, affidarsi a manager e non a funzionari regionali. “La Regione dovrebbe aprire – dice Granata – anche a direzioni esterne attraverso bandi internazionali così come fece il ministro Franceschini con bandi internazionali e nazionali”. Secondo Granata, c’è necessità di manager della cultura e “noi non possiamo accontentarci di far gestire questi parchi con dei funzionari regionali”.