I commercianti di abbigliamento milanesi hanno deciso di istituire un nuovo protocollo per consentirgli da un lato di riprendere a lavorare e dall’altro di salvaguardare se stessi, il personale ed i clienti dal rischio di contagio da Covid19. Niente file, nessun assembramento attorno ai banconi e soprattutto ingressi nei camerini vietati. A raccontare il nuovo piano è una donna di Siracusa che da anni vive a Milano, la capitale della moda, anch’essa alle prese con una crisi senza precedenti.
“Per quel che riguarda i negozi di abbigliamento- spiega la donna – i commercianti hanno ideato una App da scaricare sugli smartphone da cui sarà possibile prendere appuntamento per recarsi nei locali. Non possiamo permetterci, almeno per il momento, di avere le code agli ingressi dei negozi, per cui tutto sarà organizzato, del resto tutti quanti dovremo modificare in modo radicale le nostre abitudini. I clienti, che dovranno indossare mascherine e guanti, come i commercianti ed il loro personale, una volta scelto il capo di abbigliamento non potranno provarlo nei camerini. Lo faranno nelle loro case ma se non dovesse andare bene, per qualsiasi ragione, lo riporteranno in negozio: l’abito sarà trattato con dei detergenti per la loro sanificazione e per 48 ore non potranno essere indossati. Dobbiamo abituarci a cambiare metodi e stili di vita e prima lo facciamo prima potremo davvero ripartire con fiducia e speranza”.
Frattanto, a Siracusa, la Confcommercio ha messo nero su bianco una sorta di “guida” in tema di sicurezza sanitaria e di contenimento del covid19. Il protocollo prevede delle regole per i commercianti, tra cui l’uso delle mascherine che gli esercenti daranno alla clientela se questa ne fosse sprovvista. Inoltre, il personale, prima dell’accesso al negozio sarà sottoposto al controllo della temperatura corporea. Se tale temperatura risulterà superiore ai 37,5°, non sarà consentito l’accesso al luogo di lavoro.
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