La nuova palazzina con aree ambulatoriali e posti letto intensivi realizzata nell’area parcheggio dell’ospedale Umberto I di Siracusa è pronta per il collaudo e per entrare in servizio.

La rete ospedaliera

“La consegna della palazzina – commenta soddisfatto il commissario straordinario Alessandro Caltagirone – innescherà un meccanismo virtuoso che permetterà la realizzazione degli altri interventi di ristrutturazione previsti per il potenziamento della rete ospedaliera. Per il risultato ottenuto devo ringraziare il presidente della Regione Siciliana Renato Schifani, l’assessore della Salute Giovanna Volo e il dirigente generale del Dipartimento Pianificazione Strategica Salvatore Iacolino il quale dirigente si è ripromesso il prossimo lunedì di visitare la struttura”.

Oncologia tornerà a Siracusa

“A collaudo ottenuto – spiega il manager Caltagirone – si attiverà una serie di trasferimenti che interesseranno le Unità operative di Terapia Intensiva e Pronto Soccorso che daranno impulso a nuove e più idonee allocazioni nonché all’avvio di nuovi lavori. E non solo. Tutto ciò ci permetterà, inoltre, rispondendo alle legittime e comprensibili
aspettative dei pazienti oncologici, il rientro alla sua sede originaria dell’ospedale Umberto I” del reparto di Oncologia che, come è noto, era trasferito sin dal 2020 nell’ospedale Di Maria di Avola”.

Mancano i medici

Ma il vero nodo per l’Umberto I sono i medici, come ha ribadito il neo commissario dell’Asp nel giorno del suo insediamento. “Abbiamo circa 3 mila dipendenti – ha detto Caltagirone – a fronte di una pianta organica che prevede 3650 unità. La carenze sono su vari profili, di certo il 50 per cento di essi riguardano l’area medica: sono 300 i medici che mancano. In ogni caso, voglio rassicurare coloro che partecipano ad una selezione a tempo determinato, come per i pediatri, che ci sarà questo bando, capace di offrire la garanzia di avere continuità lavorativa in questa azienda”.

Più assistenza domiciliare e meno ricoveri in ospedale

Caltagirone ha indicato quale sarà l’obiettivo: più assistenza domiciliare e meno ricoveri negli ospedali.  “L’offerta sanitaria è cambiata, rispetto a qualche anno fa, con l’ingresso delle case di comunità, ospedali di comunità e centrali operative territoriali” ha detto il manager dell’Asp che poi illustra questo piano di radicale cambiamento.