E’ in costruzione su una porzione della scogliera di Ognina, una delle zone balneare più amate dai siracusani, un nuovo solarium. E’ il terzo, nulla di irregolare visto che andando a leggere i cartelli sistemati nel cantiere si scorgono le autorizzazioni, rilasciate addirittura nel settembre del 2020, quando il mondo era terrorizzato dalla pandemia.

Dove si trova

E’ immaginabile che la struttura, situata a due passi dallo stabile nella disponibilità della Guardia di finanza, vicino alla spiaggetta, di cui c’è ormai il ricordo a causa delle mareggiate, dovrebbe sorgere prima dell’inizio dell’estate ma ci sono mugugni da parte dei residenti di Ognina.

Le proteste dei residenti

“Quello che ci preoccupa -racconta a BlogSicilia il proprietario di una villetta – è la sottrazione di una parte di costa alla fruizione pubblica. Di solarium ce ne sono già due ma quel che emerge è la continuità di una politica, tutta siracusana, di togliere spazi al pubblico. Basta andare a vedere quello che è stato fatto a Fontane Bianche o all’Arenella in cui, da tempo immemore, ci sono stabilimenti balneari in fazzoletti di spiaggia che, a causa delle mareggiate, si stanno riducendo in modo sensibile”.

Balneari, sì alla gara

Ed a proposito di stabilimenti balneari, il Consiglio di Stato ha conferma il ‘no’ alla proroga delle concessioni balneari e ricorda la linea sancita dalla Corte di Giustizia Ue di “dare immediatamente corso alla procedura di gara per assegnare la concessione in un contesto realmente concorrenziale”.

La sentenza

Con una sentenza depositata  dalla settima sezione, Palazzo Spada ha rigettato il ricorso di una società gestrice di uno stabilimento balneare a Rapallo, ricorso che era già stato dichiarato “improcedibile” per la sopravvenienza della legge 118/2022, le cui disposizioni hanno stabilito il termine finale di durata delle concessioni in essere alla data di entrata in vigore della legge stessa al 31 dicembre 2023.

La situazione in Sicilia

Il termine di durata delle concessioni demaniali marittime in Sicilia, scaduta il 31 dicembre del 2023 è stato differito al 31 dicembre del 2024. Lo ha stabilito un decreto firmato nei mesi scorsi dall’assessore al Territorio e ambiente, Elena Pagana ma la recente sentenza rischia di scompaginare le cose, creando dei veri conflitti di competenza.