Il pm della Procura di Siracusa e gli avvocati di parte civile hanno sollecitato ai giudici della Corte di Assise di Siracusa la condanna dell’ergastolo nei confronti di Letizia Spatola, 24 anni, e Salvatore Blanco, 32 anni, entrambi accusati dell’omicidio di Evan,  il bimbo di Rosolini morto il 17 agosto del 2020 a seguito di alcune lesioni.

Le altre richieste di condanna

La donna è la mamma del piccolo, l’uomo è il compagno della 24enne, che devono anche rispondere di maltrattamenti: per questo capo di imputazione, sono state sollecitate le condanne a 5 anni e 6 mesi di reclusione. Invece, in merito ai presunti maltrattamenti subiti dalla donna, per mano del compagno, il pm ha chiesto l’assoluzione.

La tesi della Procura

Per i magistrati di Siracusa, il Procuratore Sabrina Gambino ed il sostituto Carlo Enea Parodi,  Evan è deceduto a causa delle lesioni inflitte dall’uomo nella loro casa, a Rosolini, sotto gli occhi della madre. Violenze che si sarebbero consumate prima della tragedia.

L’autopsia

Nelle conclusioni dell’autopsia, eseguita da Giovanni Bartoloni, Francesca Berlich,  è indicato  che la “grave insufficienza cardio-respiratoria da broncopolmonite da aspirazione”, per cui è morto Evan, sarebbe riconducibile a delle lesioni subite dal minore.

Inoltre, la Tac ha svelato “la presenza di pregressa frattura al terzo medio della clavicola sinistra” e mostrato “esiti di fratture” alle costole. Ed ancora, “tenendo conto della lesività traumatica (recente e pregressa) evidenziata sul cadavere”, “è possibile ipotizzare che gli episodi di perdita di coscienza siano conseguiti ai più recenti traumi subiti e/o a verosimili compressioni del collo, queste ultime tali da indurre una temporanea ma significativa ipossia cerebrale.

Le intercettazioni e le immagini

Uno dei punti di forza dell’indagini della Procura sono certamente le intercettazioni grazie alle microspie sistemate nella casa dove si è consumato il dramma del piccolo Evan. Sono finite nel processo, insieme alle immagini relative all’arrivo della vittima al Pronto soccorso dell’ospedale di Modica in cui sarebbero emerse  delle ecchimosi sul corpo del bimbo di un anno e mezzo.

Maltrattamenti nascosti

Secondo la tesi di una delle parti civile, la nonna paterna del piccolo, Elisa Congiu, rappresentata dagli avvocati Nino Savarino e Aurora Cataudella, la madre, Letizia Spatola, avrebbe  fatto di tutto per tenere nascoste le violenze. Da quanto affermato dai legali, il pediatra avrebbe saputo solo di una delle due lesioni, alla clavicola ed al femore, subite da Evan prima del delitto.