Un omicidio si è consumato nelle ore scorse a Pachino, nel Siracusano, con la morte di un bracciante agricolo straniero. L’uomo è stato ammazzato con un coltello mentre si trovava in un appezzamento di terreno, presumibilmente mentre stata lavorando.

La coltellata mortale

Da una prima verifica dei carabinieri, che conducono le indagini coordinate dai magistrati della Procura di Siracusa, ad uccidere la vittima sarebbe stato un altro bracciante, anch’esso straniero, che gli avrebbe inflitto una coltellata, risultata poi essere mortale.

L’inutile corsa al Pte

La lesione, all’altezza del cuore, non ha dato speranze al migrante, trasferito al Pte di Pachino ma quando è arrivato per lui non c’è stato nulla da fare.

Lite per questioni economiche

I carabinieri avrebbero individuato l’aggressore che è sotto interrogatorio e nelle prossime ore potrebbe scattare un provvedimento cautelare. Tra le cause dell’omicidio potrebbe esserci una lite legata a questioni economiche.

Se ne saprà di più non appena saranno conclusi i primi accertamenti ma ci sono delle difficoltà per via del fatto che il sospettato non parla bene l’italiano. Spetterà al medico legale, incaricato dai magistrati della Procura, compiere l’ispezione cadaverica per accertare le cause del decesso. E’ probabile che sarà poi disposta l’autopsia.

Donna accoltellata a Lentini

Il mese scorso, a Lentini, si è registrato un omicidio anche in quel caso la vittima, una donna, è stata uccisa a coltellate. A finire in carcere è stato Massimo Cannone, 45 anni, lentinese, accusato di aver ammazzato la moglie.

La confessione

L’indagato avrebbe confermato la confessione resa agli inquirenti, a cui ha detto di aver ucciso la moglie, Naima Zahir, perché lo avrebbe oppresso, al punto da rendergli la vita impossibile. E così, al culmine della sua rabbia, avrebbe approfittato della distrazione della consorte, che era sul letto ed aveva gli auricolari, per infliggerle una coltellata mortale.

 

 

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