In estate era stata chiusa la Guardia medica di Pachino per mancanza di dottori, ora a rischiare è il Presidio territoriale di emergenza, aperto oltre un mese fa ed attivo per 12 ore (ogni giorno feriale dalle 8 alle 20 e dalle 8 alle 10 nei prefestivi).
Lettera del sindaco all’Asp
Il sindaco, Carmela Petralito, ha scritto una lettera ai vertici dell’Asp di Siracusa per scongiurare un’altra mazzata per la sanità territoriale. “La possibile mancanza di medici – scrive il sindaco – durante i turni del Pte di Pachino sta ingenerando allarme nella cittadinanza”.
Non c’è a Pachino servizio notturno
A Pachino non c’è il servizio medico notturno, per chi avesse problemi ci sono altre soluzioni: recarsi alla Guardia medica di Portopalo o all’ospedale Di Maria di Avola, già perché il Pronto soccorso di Noto è operativo fino alle 20.
“Vi è nota -scrive nella lettera inviata ai vertici dell’Asp di Siracusa, Carmela Petralito – la situazione di notevole difficoltà in cui si trova la sanità nella nostra città, con la perdurante assenza della Guardia medica notturna”.
“Asp trovi soluzione”
“Sarebbe – continua il sindaco nella lettera inviata al direttore generale dell’Asp di Siracusa, Lucio Ficarra ed al direttore sanitario, Salvatore Madonia – quindi davvero inaccettabile se per diverse ore al giorno dovesse mancare la presenza di un medico nella struttura pubblica. Sono quindi certa – conclude il sindaco di Pachino, Carmela Petralito – che vorrete trovare la soluzione più adeguata affinché almeno il livello minimo di assistenza venga assicurato”.
A Noto organico di Ortopedia ridotto
I guai per la sanità nella zona sud del Siracusano non sono certo finito. “L’Asp di Siracusa ha ridotto il personale infermieristico nel reparto di Ortopedia e Traumatologia dell’ospedale Trigona di Noto e così il rischio che il servizio subisca contraccolpi con conseguenze per i pazienti è elevato” ha dichiarato nei giorni scorsi il deputato regionale della Lega, Giovanni Cafeo, autore un’interrogazione parlamentare al presidente della Regione ed all’assessore regionale alla Salute.
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