“Il presidente Musumeci ha usato una provocazione forte sapendo che l’ordinanza è illegittima ma il suo intervento non è un attacco ai migranti ma all’immobilismo del Governo nazionale”. Lo afferma a BlogSicilia il sindaco di Siracusa, Francesco Italia, in merito al provvedimento di Nello Musumeci che impone ai prefetti lo sgombero degli hotspost per questioni di sicurezza sanitaria.

Sindaco, che cosa si aspetta dal Governo nazionale?

Il minimo sarebbe stato, per i rappresentanti del Governo Conte,  tornare, ancora una volta in Sicilia, per parlare con i sindaci, così come hanno fatto con il primo cittadino di Lampedusa. Anche se va detto che a quest’ultimo il Governo non ha risposto. La questione dei migranti non è semplice né si può risolvere con un’ordinanza illegittima ma il presidente Musumeci ha rilanciato un tema dopo che, nei mesi scorsi i sindaci e lo stesso Musumeci, hanno chiesto interventi decisi e risolutori.

Perché non si è ancora arrivati ad una soluzione condivisa?

Sono convinto che, come ha detto il ministro Lamorgese, la vicenda si possa risolvere con la cooperazione tra tutti gli attori istituzionali ma allo stesso tempo l’atteggiamento del Governo è di quelli per cui è meglio non affrontare il problema. Dico che è immorale governare occupandoti solo di quelle cose che non creano problemi alla tua maggioranza, in ottica di consenso politico. Si governa per il bene comune non per il consenso. In due anni, non è stata presentata alcuna proposta per questo problema.

Nel precedente Governo, quello a trazione leghista, la linea era più chiara?

Nel Governo Lega-M5S di fatto la vicenda è stata affrontata con i decreti sicurezza che non sono stati toccati dall’attuale Governo Pd-M5S. Delle due l’una: o i decreti sicurezza sono ancora in vigore, e dunque condivisi politicamente, o no. Ma in quest’ultimo caso, andrebbe realizzato un piano per affrontare il nodo dell’immigrazione. Sappiamo che ciò non è avvenuto, per cui il problema di scarica sugli enti locali, con il rischio di passare, di volta in volta, per razzista o come un sindaco disposto ad accogliere tutti. Io sono stato in prima linea sulla questione della Sea Watch, prendendo posizione a favore dei migranti, ma chi si occupa di amministrare gli enti pubblici non può certo tollerare condizioni di vita precarie per chi viene in Italia.

Adesso, però, il problema è stato scaricato sui prefetti.

Non dobbiamo arrivare ad uno scontro tra poteri dello Stato soprattutto in un  momento di grave emergenza che stiamo vivendo. Mi aspetto dal Governo nazionale un segnale chiaro per quanto concerne la volontà di voler gestire questo fenomeno ma non in modo ideologico.

Che soluzioni propone?

In Italia, ci sono due blocchi: da un lato i sovranisti, che solleticano solo la paura ai fini elettorali, dall’altro le forze di Centrosinistra, che non propongono soluzioni. Il partito in cui milito, Azione, ha avanzato delle soluzioni, tra queste i rimpatri volontari, che costano meno di quelli obbligatori, o la regolarizzazione delle  persone che lavorano.

 

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