- Arrestato il secondo giovane che ha fatto esplodere un ordigno a Pachino (SR)
- Era stato arrestato dalla Polizia il primo indagato
- La bomba era stata fatta esplodere nella zona delle case popolari di Pachino
Gli agenti del Commissariato di Polizia di Stato di Pachino (SR) in seguito ad alcune indagini, sono riusciti a rintracciare e a denunciare il secondo giovane che, nella serata dell’1 maggio, aveva fatto esplodere un ordigno insieme a un suo coetaneo già tratto in arresto da un poliziotto libero dal servizio. L’episodio aveva scatenato il panico tra i residenti delle case popolari site in via Bissolati.
Una vera e propria bomba
Il Primo maggio un agente del commissariato di Pachino, libero dal servizio, aveva arrestato un giovane di 24 anni, Mario Tavanti, che insieme a un complice riuscito a scappare ha fatto scoppiare un ordigno rudimentale, ad alto potenziale esplosivo, vicino alle case popolari di via Bissolati, scatenando il panico nell’intero quartiere.
La fuga e l’inseguimento
Il poliziotto, subito dopo l’esplosione, con un ciclomotore ha cercato di bloccarli. Uno dei due giovani è riuscito a fuggire a piedi, mentre l’altro ha lanciato il ciclomotore addosso all’agente che però, dopo una colluttazione, è riuscito a bloccarlo. Il giovane, accusato di detenzione e fabbricazione abusiva di esplosivi, esplosioni pericolose, resistenza e minacce a pubblico ufficiale, è stato posto agli arresti domiciliari. Oggi il fermo del secondo ragzzzao.
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