“Ricordo bene la visita del Cardinale Prevost qui a Siracusa”. Lo ha detto l’arcivescovo di Siracusa, Francesco Lomanto in merito alla visita a Siracusa del cardinale Prevost, eletto ieri nuovo pontefice con il nome di Leone XIV avvenuta dall’1 al 2 settembre scorso in occasione delle celebrazioni della Lacrimazione della Madonna al Santuario di Siracusa.

Il ricordo

“Una presenza significativa – ricorda Lomanto- che si è caratterizzata per l’affabilità, la piena comunione spirituale. Sono stati due giorni ‒ dal 1 al 2 settembre 2024 ‒ in cui abbiamo condiviso la fraternità episcopale, abbiamo pregato insieme, ci siamo confrontati su argomenti pastorali nella straordinaria semplicità. Culmine della sua presenza è stata la celebrazione del 71° anniversario della Lacrimazione della Madonna a Siracusa, l’1 settembre 2024, che apriva le celebrazioni del 60° anniversario della prima visita del vescovo Karol Woytila a Siracusa (4 novembre 1964) e del 30° anniversario della dedicazione del Santuario alla Madonna delle Lacrime in occasione della visita pastorale di San Giovanni Paolo II a Siracusa (6 novembre 1994)”

L’episodio inedito con papa Leone XIV

L’arcivescovo di Siracusa racconta un altro episodio inedito con il Pontefice.

“Non tutti sanno – dice l’arcivescovo di Siracusa- che il 2 settembre, il Card. Prevost ha celebrato anche alla Casa del Pianto, dove ha incontrato anche la figlia del Prof. Mario Marletta, il medico che analizzò le Lacrime della Madonna l’1 settembre del 1953. Papa Leone XIV ha un legame particolare con la Madonna, come ha sottolineato nel suo discorso iniziale. Venendo a Siracusa da Cardinale ha potuto accostarsi più da vicino a questo grande segno delle Lacrime della Madonna che la Città di Siracusa ha ricevuto per la Chiesa e per il Mondo. Le Lacrime della Madonna sono un forte invito per tutti a ritornare a Dio, a perfezionare il proprio cammino, a recuperare la verità dei rapporti umani, sociali, ecclesiali per il bene di tutti”.

Il capo della Diocesi di Siracusa, a proposito del papa, sottolinea “la sua intensa vita di preghiera, che si inserisce nella linea della spiritualità agostiniana di cercare Dio e di abitare in Dio, per vivere con amore, compassione e grande dedizione il dono totale di sé nella fedeltà a Dio e nel servizio alla Chiesa”.

La scelta del nome Leone

L’arcivescovo di Siracusa parla anche delle ragioni che hanno indotto il cardinale americano a scegliere il nome di Leone. “Il Cardinale Prevost ha scelto il nome di Leone XIV, allacciandosi chiaramente a Leone XIII, che è il Papa della Rerum Novarum, della Chiesa in uscita dalle sagrestie, dell’attenzione alla dignità della persona umana, ai problemi sociali, alla condizione del mondo contemporaneo. E questo significa venire incontro all’uomo e alla società di oggi in un modo nuovo, non più con la militanza cattolica tipica di fine ‘800, ma come ha detto nel suo primo discorso – costruendo ponti, nel dialogo sincero e nella fratellanza, ponendosi in linea diretta col Pontificato di Papa Francesco”.

Le linee guida

Lomanto ha infine rimarcato le linee guida del nuovo Pontefice. “Papa Leone XIV ha fatto riferimento – dice Lomanto- all’importanza del cammino sinodale della Chiesa. Questo esprime l’impegno di portare avanti l’indispensabile itinerario sinodale nel cammino della Chiesa universale, delle Chiese in Italia e delle Chiese locali. Non si può prescindere dall’ascolto, dalla partecipazione, dalla comunione, dalla corresponsabilità e dall’impegno di tutti a ricostruire un mondo più umano e più giusto, se si vogliono costruire ponti stabili e duraturi di pace nella carità di Cristo.Papa Leone XIV ha parlato della pace del Risorto, la pace interiore, la pace dello Spirito, la pace che è presenza di Dio. Questa Pace deve raggiungere la vita concreta di tutti, attraverso il ruolo e il compito di ciascuno di noi, per tradurla in pace sociale, nella famiglia, nella società, nelle nazioni e nel mondo intero”