Il Dipartimento regionale per le attività sanitarie ha chiesto una relazione al commissario straordinario dell’Asp di Siracusa sulla situazione del reparto di Pediatria dell’ospedale di Lentini. Prima alcune associazioni, poi il parlamentare regionale del M5S, Carlo Gilistro, hanno lanciato l’allarme sul rischio di chiusura del reparto, a corto di medici ma secondo il deputato ci sarebbe una responsabilità aziendale nella distribuzione del personale.
L’affondo a Cannata e Gennuso
I fari del parlamentare dell’opposizione sono accesi su Avola, dove c’è l’ospedale Di Maria, e sul Pte di Rosolini.
“Quali miglioramenti e quali passi avanti nei servizi sono stati registrati e percepiti dall’utenza in questi ultimi anni? Purtroppo pochi e concentrati in poche aree: Avola e Rosolini, ad esempio” afferma Gilistro, indicando, non a caso, due territori di altrettanti esponenti di spicco del Centrodestra: il parlamentare nazionale di FdI, Luca Cannata, avolese, ed il deputato regionale di FI, Riccardo Gennuso. “Diverse scelte hanno lasciato perplessi, finendo per spogliare l’assistenza sanitaria nel capoluogo, a Noto, a Pachino e adesso anche a Lentini” attacca il deputato del M5S.
La polemica della sindaca di Pachino
Nei giorni scorsi, è stata l’ormai ex sindaca di Pachino, Carmela Petralito, sfiduciata dal Consiglio comunale, a sollevare il problema del Pte di Pachino, sempre a corto di medici, mettendolo a paragone con la struttura di Rosolini dove non si registrano carenze di dottori.
La nota della Regione
“L’assessorato alla Salute – dice Gilistro – ha inviato una allarmata nota al commissario straordinario dell’Asp di Siracusa, in merito alla “grave criticità inerente la Unità Operativa di Pediatria dell’Ospedale di Lentini. E con urgenza vengono richiesti chiarimenti sui “provvedimenti che codesta Direzione aziendale vorrà porre in essere e di dare rassicurazione sulla continuità assistenziale”.
Migrazione sanitaria
“Credo che non servano altri commenti, la nota della Regione è chiarissima e chiama l’Asp di Siracusa alle sue responsabilità. Senza rendersene conto, si sta quasi alimentando un ‘cannibalismo’ tra medici, reparti e ospedali della stessa provincia. E i risultati sono sempre più evidenti, con reparti a rischio chiusura, pronto soccorso al collasso, liste d’attesa infinite e costante migrazione sanitaria verso Ragusa e Catania”
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