Vertice a Confindustria di Siracusa lunedì prossimo tra aziende e sindacati sul nodo dei salari per i lavoratori metalmeccanici del Petrolchimico di Siracusa. Nei mesi scorsi si sono susseguiti stati di agitazione e scioperi per chiedere l’adeguamento degli stipendi e migliori condizioni di lavoro sotto l’aspetto della sicurezza.

La Cgil

“Ci auguriamo che questa sia la volta buona- scrivono i segretari generali di Cgil e Fiom Sicilia Alfio Mannino e Francesco Foti e il segretario generale di Fiom Siracusa Antonio Recano -e che ci venga presentata una proposta che dia risposte concrete ai lavoratori sulle cui spalle pesano discriminazioni salariali inaccettabili”.

Il caso diventa nazionale

A sostegno della vertenza è anche intervenuta anche la Fiom nazionale : “Occorre contrattare strumenti- dice la nota della Fiom nazionale- che garantiscano il superamento delle disparità di trattamento che ancora oggi dividono i lavoratori”.

Le richieste del sindacato

Da Roma la Fiom sollecita la tutela dei diritti dei lavoratori come uno degli elementi fondamentali, assieme agli investimenti nazionali e regionali, per il rilancio del petrolchimico. I sindacati chiedono che anche ai lavoratori assunti dopo il 2014 venga riconosciuto il contratto integrativo dei manutentori che operano all’interno del petrolchimico “superando l’inaccettabile discriminazione tra vecchi e nuovi assunti”.

Gli affari nel Petrolchimico

Ammonta a 22 miliardi di euro il fatturato del Petrolchimico di Priolo nel biennio 2021-2022. E’ quanto emerge nel Rapporto di sostenibilità del Polo industriale redatto dalle 10 grandi che rappresentano  il 90% dell’intera zona industriale e  il 55% del PIL provinciale.

Un risultato superiore dell’80 per cento in più rispetto al 2019, l’anno precedente alla pandemia: “L’uscita dalla pandemia con la ripresa della domanda e l’inizio della guerra in Ucraina con l’innalzamento dei prezzi del petrolio hanno determinato un incremento dei fatturati rispetto al biennio precedente. Nel 2022 il valore aggiunto globale lordo ha raggiunto i 3,5 miliardi di euro” si legge nel Rapporto.