Agenti del commissariato di Priolo Gargallo stanno eseguendo un’ordinanza di applicazione di misure cautelari coercitive ed interdittive, emessa dal Gip del Tribunale di Siracusa, nei confronti di amministratori, pubblici dipendenti ed imprenditori.

Sono accusati di aver commesso molteplici reati contro la pubblica amministrazione, la fede pubblica ed il patrimonio, in merito a procedure di affidamento di lavori e servizi da parte di uffici pubblici.

Le indagini riguardano principalmente appalti del comune di Melilli. L’operazione, è stata denominata ‘Muddica”‘ (‘Mollica’).

Nell’ambito dell’inchiesta è stati posto agli arresti domiciliari il sindaco di Melilli, Giuseppe Carta e il suo ex vice ed ex assessore Sebastiano ‘Stefano’ Elia mentre è indagato nella sua qualità di funzionario del Comune di Melilli, insieme ad una decina di funzionari di quel comune, anche l’attuale sindaco e di Francofonte, Daniele Lentini (che non è stato arrestato contrariamente a quanto diffuso dalle agenzie di stampa in un primo tempo). Coinvolti nelle indagini anche due dipendenti del Comune di Melilli e quattro imprenditori.

Proprio Lentini a BlogSicilia precisa: “Si tratta di vicende che riguardano la mia attività come funzionario del Comune di Melilli svolta prima di essere eletto sindaco di Francofonte. Sono sicuro di poter chiarire rapidamente l’intera vicenda ai magistrati”

Le indagini degli agenti del commissariato di Priolo sono durate nove mesi: dal marzo al novembre dello scorso anno. Tra gli episodi emersi l’affidamento all’imprenditore Sebastiano Frachino di alcuni interventi di manutenzione, dove Carta secondo gli inquirenti avrebbe favorito il pagamento “di una fattura artificiosamente “gonfiata” relativa al servizio di trasporto degli alunni della scuola materna e dell’obbligo”.

Un servizio prima affidato “direttamente e senza alcuna procedura di selezione” all’impresa dell’imprenditore Vecchio che “grazie all’accordo illecito raggiunto con i titolari delle imprese concorrenti, Zuccalà e Biondi, ha continuato di fatto a prestarlo, incassandone i proventi, nonostante venisse formalmente affidato alle altre ditte”. Nonostante la Vecchio “non disponesse di mezzi di trasporto adeguati ed in possesso dei requisiti di legge”.

Secondo la polizia l’ex assessore Elia “sfruttando il potere persuasivo connesso al suo ruolo politico, istigava le condotte delittuose, agevolandole attraverso indebite pressioni e interferenze in procedimenti amministrativi e scelte decisionali di esclusiva competenza dei dirigenti preposti”. Accertato un’ipotesi di accordo corruttivo tra il sindaco Carta e la responsabile di una cooperativa sociale che “supportata nei suoi progetti di accoglienza di minori stranieri non accompagnati con la promessa di una convenzione con il Comune di Melilli, ha promesso al primo cittadino l’assunzione di persone da lui indicate”.