“Il Pd è un partito delle regole ma alcuni dirigenti, piuttosto che fare male al partito, dovrebbero, invece, promuovere un dibattito negli organismi interni”.

Lo ha detto a Siracusa il segretario regionale del Pd Anthony Barbagallo che ha accompagnato la candidata del Partito democratico alle Primarie del Centrosinistra, Caterina Chinnici, in vista della consultazione interna del 23 luglio che la vedrà gareggiare contro Claudio Fava e Barbara Floridia.

Il capo del Pd in Sicilia ha risposto così ai 40 dissenti del partito che hanno deciso di non partecipare alle Primarie, spiegando le loro ragioni in un articolato documento.

“Candidato non scelto in una stanza”

“Abbiamo deciso di usare la democrazia, e non una stanza,  per la scelta del candidato alla Presidenza della Regione” attacca il segretario regionale del Pd, replicando alla critica dei 40 per cui, “da troppo tempo assistiamo a decisioni prese “dall’alto”, decisioni al sapore di primarie, che non coinvolgono la base del partito, quella stessa base che dovrebbe rappresentare lo zoccolo duro di un partito”.

“Momento delicato”

Barbagallo ritiene, quello attuale, un momento politico difficilissimo, anche perché un’eventuale caduta del Governo Draghi, consegnerebbe la Sicilia a due scadenze elettorali importanti: le Politiche e le Regionali.

“Stiamo attraversando un momento difficile: siamo alla vigilia del voto di fiducia al Governo nazionale ed alla vigilia di una estate caldissima, alla luce del fatto che potrebbero sovrapporsi più elezioni. Le Primarie si faranno perché il Pd è un partito serio e ci fidiamo del M5S” ha detto il segretario regionale del Pd Anthony Barbagallo.

Il caso Siracusa

Il segretario regionale del Pd ha anche affrontato il caso Siracusa. Nel Pd, prima c’è stata una frattura sulla candidatura di Chinnici, osteggiata da una parte dell’area Dem riconducibile all’ex segretario di Siracusa, Salvo Adorno ma nei giorni scorsi il Partito democratico si è diviso dopo l’adesione del sindaco di Melilli, Giuseppe Carta, ex di Forza Italia.

L’ingresso del primo cittadino non è caldeggiato da una grossa fetta del Pd, tra cui l’altro pezzo dell’area Dem di Gaetano Cutrufo, peraltro vicino a Barbagallo, dai riformisti, con il presidente del partito, Paolo Amenta, e dall’ala storica con Salvo Baio.

Nodo da affrontare dopo Primarie

“La situazione del partito sarà affrontata dopo – ha detto Barbagallo – le Primarie del 23 luglio. Poi, le questioni che sono emerse nel Pd Siracusano saranno affrontate con dedizione. Non sfugge a nessuno, il dibattito che fino ad ora è emerso tra i dirigenti ma in questa fase siamo pancia a terra per sostenere Caterina Chinnici”.

Meno social e più lavoro dentro il partito

“C’è un vizio, da parte di qualche dirigente siracusano di usare i social invece degli strumenti in seno al partito. Sono convinto che a Siracusa è mancato il confronto dentro al Pd, si è invece, utilizzato un po’ troppo spesso la stampa” ha chiosato Barbagallo.