Era finito in carcere nel 2017 per traffico di droga Fabio De Simone, 47 anni, di Priolo, nel Siracusano. Dopo quasi 5 anni di detenzione, la Corte di Appello di Catania, accogliendo l’istanza dei suoi difensori, gli avvocati Puccio Forestiere e Sebastiano Troia, ha disposto i domiciliari per l’imputato con l’obbligo di indossare il braccialetto.

L’arresto ed i 5 kg di droga

Quando venne arrestato, fu bloccato a bordo di un furgone: sotto il sedile, carabinieri rinvennero un pacco, avvolto con nastro da imballaggio, contenente 5 di hashish in panetti da 100 grammi ciascuno. Per quella vicenda, De Simone è stato condannato a 5 anni  in primo grado ma qualche tempo dopo ricevette un’altra ordinanza di carcerazione, pure in quella circostanza, legata ad un presunto commercio di sostanze stupefacenti.

Condanna a 10 anni

I due procedimenti, come fanno sapere dalla difesa, sono stati uniti, per cui la pena, nel primo grado di giudizio, è di 10 anni complessivi ed ora si attende il pronunciamento dei giudici della Corte d’Appello, che, frattanto, hanno disposto la scarcerazione del 47enne.

A processo per estorsione

De Simone è anche sotto processo per estorsione ai danni della madre di un giovane Priolo, Alessio Boscarino, ucciso nel dicembre del 2016, in via Tasso, a Priolo, per la cui morte sono stati condannati all’ergastolo in Appello tre giovani.

Il 47enne venne arrestato nel 2019 per aver incassato soldi dalla donna, che, in quel modo, secondo la tesi dell’accusa, avrebbe pagato un risarcimento a causa della perdita di una partita di droga, posta sotto sequestro dalla polizia, per cui ci sarebbe stato il coinvolgimento del figlio.

La testimonianza in aula

Nel processo in primo grado, al palazzo di giustizia di Siracusa, per l’omicidio di Boscarino, Fabio De Simone fu chiamato a testimoniare: in quell’occasione, confermò di avere ricevuto denaro ma senza aver esercitato alcuna pressione nei confronti della madre della vittima.