Nell’inchiesta della Procura di Siracusa sulla droga in carcere, per cui è stato arrestato un avvocato di Siracusa, Sebastiano Troia, tornato in libertà, sono emerse numerose conversazioni di alcuni detenuti del carcere di Cavadonna con familiari ed amici a cui avrebbero fatto ordinazioni di droga. Avrebbe avuto con se un telefono Francesco Capodieci, 43 anni, siracusano, difeso proprio da Troia, che, secondo gli inquirenti, con la complicità della compagna del detenuto, gli avrebbe passato gli stupefacenti nascosti nei vasetti di crema.

Non era solo Capodieci, coinvolto nel febbraio del 2018 nell’operazione Bronx conclusa con 16 arresti e  condannato a 23 anni ed 8 mesi di reclusione, a parlare con l’esterno. Lo avrebbe fatto anche  un altro detenuto, un uomo di 34 anni, siracusano, non indagato in questa inchiesta, ma ritenuto dai magistrati della Dda di Catania come un personaggio di spicco del clan Borgata, attualmente sotto processo insieme ad altre 15 persone su un giro di estorsioni e commercio di droga e condannato a 7 anni di reclusione per tentato omicidio ai danni di un quarantaduenne. Gli inquirenti avrebbero intercettato una conversazione a tre, tra Capodieci, il compagno di cella ed una terza persona, amico del trentaquattrenne con quest’ultimo (l’amico) iscritto nel registro degli indagati, insieme ad un altro avvocato siracusano.

Detenuto. “Mezzo ovulo entro oggi, perchè qua c’è Cesco che deve fumare” la richiesta del trentaquattrenne.

Amico. “Eh, fumare, non ce n’è come ora” la risposta dell’amico.

Detenuto. “Ce lo fai avere un ovulo?”

Amico. Sì, ora ti faccio avere, vediamo se ce la faccio a farti avere tutto intero o mezzo perché non ce n’è…. La compro da io qui da un amico mio, hai capito? …Mezzo me lo agevolano

Secondo gli inquirenti, quell’ordinazione,  sarebbe andata a buon fine: una piccola quantità di droga conservata in un vasetto di crema sarebbe stata portata in carcere dall’avvocato Troia, che, però, nel suo interrogatorio davanti al gip ha sostenuto con forza di non avere mai saputo del contenuto. Poco dopo il colloquio con il legale, Capodieci è stato perquisito e sarebbe saltato quel regalo: 8,8 grammi di hashish. Una scoperta che avrebbe allarmato molto, soprattutto l’altro detenuto che, al telefono, avrebbe contattato il suo amico, il procacciatore di droga.

Detenuto. E’ successo un manicomio stamattina, hanno trovato a quello, quel coso, capito? Glielo hanno trovato a lui, a Cesco.. Minchia, siamo sotto scopa, solo tre lo sapevamo, ed allora fratello questi sentono le telefonate

 

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