Tira una brutta aria nel triangolo industriale, nel Siracusano, con superamento dei valori oltre il limite consentito dalle norme a tutela dell’ambiente. Lo denuncia il parlamentare regionale del Pd, Tiziano Spada, che ha presentato una interrogazione parlamentare all’assessore per il Territorio e l’ambiente, Elena Pagana, per sapere “quali provvedimenti intendano adottare per tutelare la popolazione della provincia di Siracusa dalla pessima qualità dell’aria accertata da Arpa Sicilia”.

Gli esami dell’Arpa

Il riferimento è alla pubblicazione dei risultati del monitoraggio sulla qualità dell’aria, da parte di Arpa Sicilia, nell’Aerca (Area ad elevato rischio di crisi ambientale) di Siracusa effettuato tra l’1 e il 10 settembre, a seguito delle segnalazioni di molestie olfattive pervenute dai cittadini grazie al Progetto Nose (Network for odour sensitivity.

Criticità a Siracusa, Melilli ed Augusta

“Secondo questo report di Arpa – si legge nell’interrogazione parlamentare – un numero elevato di segnalazioni, ben 409, di intensi e persistenti cattivi odori, è pervenuto nel periodo in questione, soprattutto dalla città di Melilli ma anche da Siracusa e Augusta, da parte di cittadini che hanno accusato vari malesseri, quali mal di testa, bruciore agli occhi”.

Superati valori idrocarburi

Secondo il deputato regionale del Pd “dall’analisi chimica dell’aria si è evidenziata la presenza a Città Giardino di picchi di concentrazione al minuto di tetraidrotiofene e isobutilmercaptano, superiori alle rispettive soglie olfattive di almeno un ordine di grandezza e che complessivamente nell’Aerca di Siracusa, nella prima decade di settembre, si sono registrati numerosi superamenti del valore soglia di idrocarburi non metanici”.

I ricorsi accolti dal Tar

Non solo. “Gran parte del contenuto del Piano regionale per la qualità dell’aria – aggiunge il parlamentare regionale – è stato impugnato innanzi al Tar Sicilia, sezione di Palermo, che ha accolto tutti i ricorsi presentati in primo luogo dalle aziende presenti nel polo petrolchimico di Siracusa. In particolare, la sentenza ha accertato che i dati utilizzati dalla Regione a fondamento delle prescrizioni contenute nel piano sono frutto di un’istruttoria palesemente inadeguata e ottenuti mediante una rete di rilevamento non conforme alle previsioni di legge”.

“È giunto il momento di affrontare concretamente il problema della qualità dell’aria che, da tanti, troppi anni ormai, mette seriamente a rischio la salute dei cittadini in un territorio dove, fortunatamente, cresce anche la consapevolezza di non poter più sottostare a certe dinamiche. Per questo, informazioni inesistenti o, nella migliore delle ipotesi non chiare, su ciò che accade all’interno della zona industriale, non fanno altro che incrementare la preoccupazione, la diffidenza e il sospetto da parte dei cittadini anche nei confronti di chi opera rispettando le soglie prescritte dall’Arpa”.