• Condanna definitiva per due donne
  • Una priolese ha rimediato 8 anni per furti e rapina
  • Una pachinese è accusato di truffa

E’ stata condannata ad 8 anni e 7 mesi di reclusione una priolese di 44 anni, Elena Maffei, per un cumulo di pene relativo al periodo compreso tra il 2007 ed il 2018 per furti, rapina, evasione, lesioni e resistenza a pubblico ufficiale. L’ordine di carcerazione, eseguito dagli agenti del commissariato di polizia di Priolo, è stato emesso dal Tribunale di Parma.

Il furto in Ortigia

La donna, negli anni scorsi, si è anche resa protagonista di alcuni episodi, come nel marzo del 2018, quando, secondo quanto scoperto dalle forze dell’ordine, si presentò in un negozio di abbigliamento in Ortigia, il centro storico di Siracusa, per poi provare a portare via dei vestiti che avrebbe indossato a cui avrebbe tolto prima le placche anti taccheggio. La donna, come disposto dal Tribunale, è stata condotta in carcere, nel penitenziario femminile di piazza Lanza, a Catania.

Donna arrestata a Pachino

Gli agenti del commissariato di polizia di Pachino hanno arrestato una 67enne Lucia Pisana, accusata di truffa e falsità materiale. La donna, condannata in via definitiva ad un anno di reclusione per truffa e falsità materiale, è stata destinataria di una misura cautelare, arresti domiciliari, emessa dal  Tribunale di Siracusa.

La truffa

Le indagini sono state condotte dai poliziotti che avrebbero svelato il raggiro imputato alla 67enne: secondo la tesi delle forze dell’ordine, la donna avrebbe voluto ottenere un finanziamento ma per farlo avrebbe usato un’altra identità, forse perché la sua non gli avrebbe permesso di raggiungere il suo obiettivo. Fatto sta che, quei soldi li avrebbe incassati, ma non è stata particolarmente fortunata, in quanto quella stessa persona, della cui identità si sarebbe appropriata, avrebbe, a sua volta, chiesto un prestito. E dalla banca dati è risultato che lo aveva già ottenuto, per cui ha denunciato l’episodio, sfociato in un’inchiesta dei magistrati della Procura e condotta dagli agenti di polizia di Pachino.

 

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