“L’impianto di trattamento dei rifiuti di contrada Coda Volpe di Lentini riavvierà le proprie attività”. Lo annuncia l’assessore regionale all’Energia e ai servizi di pubblica utilità, Roberto Di Mauro, dopo l’incontro che si è svolto oggi al dipartimento regionale Acqua e rifiuti alla presenza delle amministrazioni interessate, della Srr di Catania e dell’amministrazione giudiziaria della Sicula Trasporti, società che gestisce l’impianto.

Il braccio di ferro sulle autorizzazioni

Nei giorni scorsi, la società aveva comunicato lo stop ai conferimenti dei rifiuti indifferenziati di 172 Comuni siciliani, dell’area orientale, per via di autorizzazioni da parte della Regione legate alla quota di immondizia da stoccare ed inviare all’estero.

“Riavvio delle attività”

«È stato condiviso con le parti – spiega l’assessore Di Mauro – un percorso tecnico amministrativo che consentirà il riavvio in pieno dell’attività dell’impianto di trattamento meccanico biologico con il successivo avvio a recupero del prodotto ottenuto. Contemporaneamente la ditta avvierà l’iter amministrativo per il riesame delle autorizzazioni da adeguare alle migliori tecnologie disponibili. Queste iniziative potrebbero condurre anche a una rivisitazione dei costi di smaltimento sostenuti dai comuni in futuro”.

Vasche sature

Resta, però, il problema della saturazione delle vasche nel sito di Lentini, un problema che persiste da tempo e che puntualmente si ripropone. Da tempo, la società chiede le autorizzazioni per l’apertura di una terza vasca.

I costi dei Comuni

Nell’ultimo anno, infatti, la tariffa per i Comuni siciliani di Sicula trasporti è salita da 100 a 350 euro a tonnellata. “Ora siamo arrivati a 380 euro – spiega il sindaco di Misterbianco Corsaro – e noi sindaci siamo costretti a darglieli, anche 400, sapendo perfettamente il rischio che corriamo: pur aumentando la percentuale della differenziata, aumenta il costo di conferimento e schizzano le tasse. I cittadini non ci capiscono più perché si impegnano a fare la differenziata, ma poi ricevono bollette sempre più care. Così il sistema salta alla base”.