- Sequestrati dalla Procura due impianti per la produzione di concimi
- Erano stati realizzati in violazione delle norme, secondo il personale del Nictas
- I concimi erano stati usati da aziende agricole di Siracusa
- Avevano causato cattivi odori e nausea
La Procura di Siracusa ha disposto il sequestro di due impianti, uno ad Augusta, l’altro a Melilli, per la produzione di concimi da destinare alle aziende agricole del Siracusano. L’inchiesta, condotta dal personale del Nictas, è nata dopo le segnalazioni di alcuni residenti delle zone balneari di Siracusa, a ridosso da diverse imprese agricole, su miasmi e cattivi odori che avevano provocato nausea, oltre ad attirare in quella porzione, insetti di ogni tipo.
Le violazioni
“Dalle attività investigative – spiegano dalla Procura di Siracusa e dal Nictas – è emerso che i rifiuti utilizzati per la produzione dell’ammendante, quali ad esempio fanghi provenienti da impianti di depurazione di reflui civili urbani e fanghi provenienti da industrie agroalimentari, non adeguatamente trattati, conservavano la condizione di rifiuto sicchè il prodotto finale (ammendante) non presentava le caratteristiche qualitative imposte dalla legge”.
Il sequestro
Il decreto di sequestro preventivo è stata emesso dal sostituto procuratore della Repubblic Tommaso Pagano, con il coordinamento del Procuratore aggiunto della Repubblica, Fabio Scavone e del Procuratore della
Repubblica Sabrina Gambino.
Le indagini
L’attività di indagine prende avvio “da numerose segnalazioni di privati cittadini e di alcune associazioni di categoria, riguardanti fastidiose esalazioni nauseabonde e presenza anomala di massive quantità di mosche nelle zone
limitrofe ad alcune aziende agricole (contrada Isola e contrada Cavadonna) che utilizzavano, per fini agronomici, proprio l’ammendante prodotto dalle aziende sequestrate” fanno sapere dal palazzo di giustizia.
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