Un ristorante di Siracusa, con le cucine piene di muffa, è stato chiuso, al termine di una ispezione da parte degli agenti di polizia, in particolare la sezione della Divisione di polizia amministrativa, e dall’Asp.

Non possiamo fornirvi il nome del ristorante, “sito fuori città” spiegano dalla Questura che non ha divulgato il nome ed il luogo del locale ma gli agenti assicurano che sono state riscontrate delle “violazioni in materia di igiene e salubrità”.

L’ispezione

Nel corso del controllo, “la polizia di Stato ed i sanitari dell’ASP hanno accertato la presenza di sporco pregresso e di muffa nelle attrezzature della cucina, sui piani di lavoro e all’interno dei frigoriferi, con alcuni degli alimenti stoccati in modo promiscuo e non conforme” sostengono dalla Questura di Siracusa.

Il provvedimento di chiusura

Inoltre, “le pessime condizioni riscontrate hanno reso necessario l’emissione del provvedimento immediato di sospensione dell’attività lavorativa e, pertanto, il locale è stato sottoposto a chiusura e lo rimarrà fino al completo ripristino delle condizioni igieniche previste dalla legge” conclude la nota della Questura.

Allevamento abusivo nel Siracusano

I carabinieri della Compagnia di Modica  e della Compagnia di Noto hanno scovato un allevamento abusivo tra Rosolini ed Ispica, al confine tra Siracusa e Ragusa.

Il controllo

In particolare, i carabinieri hanno proceduto al controllo di un allevamento di ovini e caprini, circa 700 capi di bestiame, di fatto non a norma, ubicato nei territori di Ispica e Rosolini. Il proprietario, allevatore pregiudicato classe 75, è stato sanzionato per numerose violazioni.

Allevamento abusivo

La mancanza dell’autorizzazione a movimentare il bestiame, la produzione di alimenti non conformi, l’omessa registrazione dell’allevamento, l’irregolare identificazione degli animali, l’assenza della predisposizione delle procedure per l’autocontrollo nonché la sussistenza di consistenti carenze igienico sanitarie. L’allevatore, proprietario anche di un caseificio in contrada Renno, nel comune di Noto, era peraltro sprovvisto della segnalazione certificata di inizio attività.