I finanzieri del Comando provinciale di Siracusa hanno individuato una Rsa con cinque lavoratori impiegati totalmente in nero, di cui uno col reddito di cittadinanza.

L’ispezione

Durante l’ispezione nelle due sedi della Residenza sanitaria assistenziale, struttura dedicata ad anziani non autosufficienti e persone che necessitano di assistenza medica, infermieristica e riabilitativa a tempo pieno, le
Fiamme gialle hanno individuato un totale di sette dipendenti, cinque dei quali, intenti a svolgere delicate
mansioni lavorative in assenza di qualsiasi rapporto di lavoro.

Maxi multa a datore di lavoro

Per questo motivo il datore di lavoro è stato sanzionato amministrativamente con l’irrogazione della maxi-
sanzione aggravata pari a euro 11.520,00. Inoltre è stata richiesta all’Ispettorato territoriale del Lavoro la sospensione dell’attività imprenditoriale in quanto l’impiego di personale non risultante dalla documentazione
obbligatoria era superiore al 10% del totale dei lavoratori presenti sul luogo di lavoro oggetto di accertamento.

Uno col reddito di cittadinanza

È inoltre emerso che uno dei lavoratori era beneficiario di reddito di cittadinanza, motivo per il quale, a seguito
di segnalazione dell’indebita percezione alla Procura della Repubblica di Siracusa e all’INPS, è avvenuta
l’immediata decadenza del sussidio.

“L’operazione di servizio testimonia il ruolo strategico del Corpo della Guardia di Finanza nel contrasto del sommerso da lavoro nell’ambito di una più ampia azione di vigilanza e prevenzione di polizia economico finanziaria, a tutela soprattutto delle fasce più deboli” spiegano dal comando provinciale delle Fiamme gialle di Siracusa.

Blitz nel Messinese

Trentasei lavoratori su quaranta non in regola in una Rsa nel messinese. Con questa accusa la Guardia di Finanza ha eseguito un’ordinanza di custodia cautelare emessa dal Gip del Tribunale, nei confronti di sette persone (cinque ai domiciliari e due con obbligo di presentazione alla pg), e sequestrato beni per un valore di oltre 180 mila euro e l’applicazione del “controllo giudiziario” nei confronti di due società, per i reati di associazione a delinquere, estorsione e intermediazione illecita e sfruttamento del lavoro.