Dopo essersi impossessato di una carta di credito di un’altra persona, ha pensato di fare shopping, comprando abiti ed altra merce, per un valore di 3 mila euro. La denuncia della vittima, che si è accorta troppo tardi della sparizione dei soldi dal conto, ha consentito agli agenti di polizia di Siracusa di risalire al responsabile: G.R., 31 anni, siracusano, è stato denunciato.

Gli investigatori, per riuscire ad identificare il trentunenne, hanno prelevato le immagini delle telecamere di sicurezza degli sportelli bancomat presso cui l’indagato si era recato per compiere i prelievi. Evidentemente, ne avrebbe fatti diversi, in più momenti, ma con quel denaro, secondo quanto emerge nelle indagini, avrebbe pensato anche di recarsi in un locale per mangiare. La parte più cospicua l’avrebbe utilizzata per rifarsi il guardaroba e non avrebbe badato  a spese, d’altra parte i soldi non erano certo i suoi.

A Palermo, invece, la polizia ha svelato delle altre truffe, in questo caso alle assicurazioni con i falsi morti.

La polizia ha fermato Danilo Di Mattei, Giuseppe Tantillo, Calogero Santi Frenna. I tre, secondo le indagini della polizia, sceglievano i soggetti da coinvolgere. Accompagnavano spesso i “futuri morti” per la stipula di uno o più contratti assicurativi; decidevano il momento in cui doveva procedersi alla dichiarazione di morte del falso defunto; curavano la fase di creazione materiale degli atti falsi da presentare alle compagnie che attestassero la morte del contrente e permettessero così la liquidazione del premio assicurativo; e poi si occupavano della accensione di conti corrente da parte dei beneficiari, per la ricezione del premio; determinavano le quote associative da distribuire a seguito dell’ottenimento del premio assicurativo.

Con loro gli agenti di polizia hanno fermato Salvatore Patti, Agostino Patti e Salvatore Rini ritenuti gli organizzatori dell’associazione ; erano i beneficiari e finti deceduti di alcuni contratti assicurativi, e si occupavano  della fase di smistamento delle somme accreditate dalle compagnie assicuratrici attraverso innumerevoli movimentazioni di denaro e prelievi in contanti volti ad ostacolare la tracciabilità delle somme indebitamente ottenute