Il ciclone Cannata, il deputato nazionale di Fratelli d’Italia, si è abbattuto in una caldissima domenica pomeriggio sulla sua pagina social. Ad essere investiti sono stati il presidente del Libero consorzio di Siracusa, Michelangelo Giansiracusa, e due esponenti di primo piano del Centrodestra siracusano: i parlamentari regionali del Mpa-Grande Sicilia, Peppe Carta, e della Dc, Carlo Auteri, ex di FdI.

La questione della nomina alla Sac

Cannata contesta la scelta del presidente dell’ente, che è in coalizione con lo Scudo crociato e gli autonomisti, di aver proceduto in modo autonomo, senza consultarsi con il Consiglio, nella scelta del componente del Cda della Sac di Catania,  individuata nella persona Agata Bugliarello, avvocato siracusano, ed allo stesso tempo di pretendere dal Governo nazionale le risorse economiche per portare avanti il Libero consorzio, ente in dissesto dopo il rovinoso periodo dei commissari.

“Un consiglio passarella”

“E’ stato convocato – dice Cannata –  il Consiglio provinciale convocato, dopo che il presidente aveva assegnato le deleghe a 3 consiglieri, che di fatto sono degli assessori, e nominato un componente della Sac, per dirci che l’ente è indebitato e necessita di aiuti regionali e nazionali per coprire debiti che si conoscevano. Tutto questo in occasione di un incontro passarella a cui hanno preso parte il sindaco Italia ed i parlamentari regionali, Carta ed Auteri, che hanno chiesto a me, come parlamentare nazionale, di intervenire”.

“Vogliono soldi senza programmazione, questo è solo esercizio di potere”

Nella sua arringa, Cannata assicura di essere stato accusato da un consigliere del Mpa-Grande Sicilia, “di non aver fatto nulla per salvare il Libero consorzio”. Ma è sulla gestione delle risorse che il deputato nazionale affonda il suo colpo. “Va detto che FdI è all’opposizione – dice Cannata –  di questo governo che non è stato eletto dal popolo ma dai consiglieri e dai sindaci, in ogni caso è lo stesso governo che deve sapere quali soluzioni adottare per rilanciare e risanare l’ente. In che modo intendono farlo? E l’unica cosa che dicono è che il Governo Meloni, tramite l’onorevole Cannata, deve portare i soldi per gestire la Provincia”

“Bastava un baby sindaco alla Provincia”

“Non servivano certo Giansiracusa, con Carta ed Auteri, per gestire l’ente, bastava un baby sindaco.  Non condividiamo la gestione del potere e delle nomine, devono occuparsi di servizi, infatti la provincia di Siracusa, nelle classifiche de Il Sole 24 ore sulla qualità della vita è sempre negli ultimi posti” afferma Cannata.

L’attacco ad Auteri, “ha interessi personali”

Un’altra stoccata il parlamentare nazionale la riserva al suo rivale, il deputato della Dc, Carlo Auteri. E lo tira in ballo in occasione di uno scontro politico locale, avvenuto nella sua città, ad Avola. Un consigliere comunale, Giovanni Rametta, che ha da poco lasciato FdI, candidandosi al Libero consorzio nella lista di Giansiracusa in quota Auteri senza però essere eletto, ha proposto una mozione di censura nei confronti di un assessore di Avola, Paolo Tanasi, componente della giunta di Rossana Cannata, per averlo offeso con frasi irripetibili.

“Rametta non è coerente perché se è vero che ha condannato l’atteggiamento dell’assessore Tanasi non lo ha fatto con Auteri, il suo leader, il cui nome non menziono da circa 7 mesi, protagonista di minacce, documentate con le registrazioni, nei confronti del deputato Ismaele La Vardera, a cui ho dato subito la mia solidarietà, perché sono inammissibili delle minacce. Ho preso le distanze da Auteri, con cui non parlo da 7 mesi. E poi non mi piace il suo modo di agire, per i suoi interessi personali e per la sua indole di seminare zizzania. Rametta non  ha chiesto le dimissioni di Auteri, forse perché ci sono di mezzo degli incarichi, delle poltrone. Ecco, la politica delle poltrone”.