La Cgil ha sottoscritto un documento per fare uscire dall’impasse la sanità nella zona sud di Siracusa. Uno dei temi cruciali è il potenziamento dell’ospedale Trigona di Noto, “spogliato” di molti reparti nell’ambito del piano di rifunzionalizzazione che prevede un ospedale unico tra Avola e Noto.

La perdita di peso del Trigona di Noto

Tra gli effetti di questa condizione precaria, la trasformazione del Pronto soccorso a Noto, operativo solo per 12 ore e non più per l’intera giornata, in quanto la struttura è sprovvista di Rianimazione, che si trova al Di Maria di Avola.

Nell’estremo della zona sud, tra Rosolini, Portopalo e Pachino, il servizio sanitario non gode di buona salute, basti pensare alla tragedia di un 38enne morto nel Pte di Pachino in quel momento senza medici.

La fuga di pazienti nel Ragusano

Ci sono persone, residenti in quest’area preferiscono farsi curare negli ospedali del Ragusano. La Cgil Siracusa, protagonista di una manifestazione a Pachino, avvenuta il 9 agosto, ha fornito delle soluzioni che, ad avviso del sindacato, potrebbero migliorare l’offerta sanitaria.

La Cgil punta su Noto

“Occorre rendere effettivo, in tempi certi, il piano di rifunzionalizzazione dell’ Ospedale unico Avola-Noto, attivando i posti letto previsti per i reparti di Riabilitazione e Lungodegenza al Trigona di Noto. Ed ancora, garantire h 24 l’apertura del Pronto Soccorso a Noto, o comunque di un Presidio per l’emergenza-urgenza che possa rispondere in maniera adeguata ai pazienti gravi”.

Come incentivare i medici

L’altro nodo è l’assenza di medici ma la Cgil ritiene che occorre incentivarli a venire da questa parte della Sicilia. Tanti gli avvisi dell’Asp di Siracusa per reclutare camici bianchi ma di fatto in pochissimi accettano, lasciando sguarniti i presidi.

Istituire la zona disagiata

“Nell’ambito di una congrua risposta alle urgenze territoriali, riteniamo – si legge nel documento della Cgil –  che possa essere considerata l’ipotesi di dichiarare il Distretto di Noto come “zona disagiata” e conseguentemente stabilire una indennità specifica per il personale che opera nelle Guardie Mediche e nell’Emergenza territoriale (PTE), per rendere più attrattivo aderire ai bandi per la copertura dei posti carenti”.

“Rivendichiamo una perequazione dell’offerta specialistica rispetto agli altri Distretti, sia con un aumento delle ore ambulatoriali, sia con una più incisiva committenza verso il privato accreditato, sia aumentando l’offerta resa dal presidio ospedaliero di Avola” conclude la Cgil.