• Fermati due scafisti al timone di una barca a vela con 38 migranti
  • Determinanti le testimonianze degli stranieri
  • Il veliero salpato da un porto della Turchia

Gli agenti di polizia, insieme alla Guardia di finanza ed all’Agenzia Frotex, hanno arrestatoi due presunti scafisti al timone della barca a vela con 38 migranti.

Gli scafisti

Gli stranieri erano stati soccorsi in mare da un mercantile per poi essere trasferiti a bordo di una motovedetta della Capitaneria di Porto e delle Fiamme gialle al porto di Augusta. I due, originari dell’Europa dell’Est sono stati accompagnati nel carcere di Cavadonna, a Siracusa, e sono accusati di favoreggiamento dell’immigrazione clandestina.

Gli interrogatori

Poco dopo lo sbarco, i migranti, che sono stati poi accompagnati sulla nave per la quarantena ormeggiata nella rada di Augusta, sono stati sentiti dagli agenti della Squadra mobile e dal personale della Guardia di finanza ed avrebbero individuati nei due europei gli uomini al timone della barca, salpata da un porto della Turchia.

“Di seguito agli ulteriori accertamenti – spiegano dalla Questura di Siracusa –  investigativi esperiti che hanno dato positivo riscontro alle dichiarazioni rese dai migranti al momento dell’arrivo in Italia, gli operatori all’atto dello sbarco dei due russofoni dalla nave quarantena hanno proceduto al loro fermo di indiziato di delitto per il reato di favoreggiamento dell’immigrazione clandestina”

Le organizzazioni russe

Gli inquirenti, sulla scorta delle esperienze degli anni scorsi quando si verificavano numerosi sbarchi con queste modalità, sospettano dell’esistenza di una o più organizzazioni tra la Russia e l’Ucraina. L’ipotesi è che vi sia una banda internazionale con base operativa nell’Europa dell’Est con importanti ramificazioni in Turchia e Grecia, dai cui porti prendono il largo barche con i migranti che intendono ricongiungersi a familiari residenti nei paesi del Nord Europa.

Ed i numerosi precedenti di questi ultimi anni hanno dimostrato che gli ingressi in Sicilia provenienti dall’Est,  Siria, Iran, Iraq, Pachistan, sono gestite da queste organizzazioni internazionali che prendono con se solo  “clienti” con buone disponibilità economiche.

 

 

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