Uno sbarco in barca a vela è avvenuto nella tarda mattina di oggi nel porto di Augusta. Sono 80 gli stranieri arrivati a bordo del veliero ed intercettato dagli agenti di polizia in prossimità della rada: sono in corso i controlli sanitari.

Si procederà successivamente alle operazioni di identificazione dei migranti che sono di varia nazionalità, tra cui iracheni e somali. Frattanto, gli agenti di polizia sono impegnati nello sbarco degli stranieri che hanno concluso il periodo della quarantena a bordo della nave Azzurra, anch’essa nel porto di Augusta.

L’allarme della polizia sulla gestione dei migranti

“La gestione dell’emergenza immigrazione è ormai divenuta una costante che, come un cancro, con le sue metastasi sta logorando ed in alcuni casi annientando le articolazioni della Questura di Ragusa compromettendo la mission istituzionale della Polizia di Stato”.

Lo riferisce  Flavio Faro che si è riconfermato, per altri 5 anni, alla guida della segreteria del Siulp Ragusa, un sindacato di polizia, costola della Cisl. L’esponente del sindacato denuncia, in sostanza, che il peso della gestione degli sbarchi, nel porto di Pozzallo, grava sulle spalle degli agenti di polizia.

Criticità nel Siracusano

Una presa di posizione analoga è stata presa, nei mesi scorsi, dal Capo di gabinetto della Questura di Siracusa, Ferdinando Buceti, in merito agli sforzi compiuti dalla polizia per la catena di sbarchi nel porto di Augusta. In effetti, i due porti della Sicilia orientale, Augusta e Pozzallo, sono gli unici che accolgono, con cadenza periodica, una mole importante di migranti.

“Manca la politica”

“In un momento in cui la carenza del personale – spiega Flavio Faro, segretario del Siulp Ragusa – incombe su tutti gli Uffici di Polizia, Ragusa non può essere paragonata ad altre realtà che non vengono nemmeno sfiorate dai fenomeni epocali quale quello migratorio. La mancanza di una politica certa ed univoca circa la gestione e l’accoglienza degli immigrati, ne ha favorito l’esercizio “permanentemente provvisorio” che vede le forze dell’ordine e la Polizia di Stato in primis a fronteggiare l’immane problema umanitario divenuto ormai un problema di Polizia”.