Gli agenti di polizia di Siracusa hanno denunciato altri 19 tifosi, protagonisti degli scontri al termine della partita di calcio tra il Siracusa e l’Acireale.

Le indagini

Nei giorni scorsi, erano stati deferiti 49 sostenitori, appartenenti alle opposte tifoserie, ma nel corso delle procedure di identificazione è stato identificato questo altro gruppo, responsabile di una guerriglia urbana che ha paralizzato parte della città per almeno un paio di ore.

Lancio di razzi pirotecnici

Alcuni di questi sono già noti alle forze di polizia e i reati a loro contestati si riferiscono al lancio pericoloso di razzi, petardi, bengala e altri fuochi pirotecnici così da porre in pericolo l’incolumità pubblica.

Un tifoso denunciato per rapina

Uno dei denunciati è accusato anche del reato di rapina in quanto, con il volto travisato, approfittando della confusione creatasi, sarebbe riuscito ad impossessarsi di una videocamera in uso ad un operatore della Polizia scientifica strappandola con violenza al poliziotto che è stato costretto a ricorrere a cure mediche per le lesioni
riportate.

Le responsabilità della guerriglia

Secondo i poliziotti, le responsabilità degli scontri sono addebitali alla frangia violenta della tifoseria del Siracusa. “Al termine della partita, fuori dall’impianto sportivo, nelle immediate adiacenze dello stesso, si sono registrati dei disordini che sono stati originati dallo scoppio di alcuni grossi petardi e dal lancio di sassic da parte di circa 50 violenti pseudo tifosi del Siracusa all’indirizzo dei sostenitori acesi che si apprestavano a defluire dallo stadio scortati dalle forze di polizia, a bordo delle loro autovetture private” spiegano dal palazzo della Questura di Siracusa.

La guerriglia urbana

Secondo la tesi della Questura di Siracusa, “è bastata questa provocazione per scatenare la reazione dei tifosi acesi che cercavano lo scontro. I mezzi dei tifosi acesi,  che erano diretti fuori dalla città per rientrare casa, sono stati attaccati, nella ricostruzione della polizia, dai sostenitori azzurri con lanci di pietra, inoltre dai balconi della zona di via Torino, alla Borgata, sono stati lanciati degli oggetti per colpire i veicoli dei rivali, da qui la decisione da parte della Questura di “modificare i percorsi di uscita dalla città”. Il corteo è stato dirottato verso la zona alta della città, in particolare nell’area di via Antonello da Messina, zona molto popolare, dove si sono registrati altri scontri.

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