Vertice in prefettura, a Siracusa, tra il nuovo rappresentante di governo, Raffaella Moscarella, e gli esponenti delle forze dell’ordine per esaminare quanto accaduto mercoledì: gli scontri tra i tifosi del Siracusa e dell’Acireale al termine del derby disputato al Nicola De Simone.

La guerriglia urbana

Le scene di guerriglia urbana, che hanno fatto il giro dei social e delle chat, hanno destato molta impressione, per cui  saranno analizzate le procedure adottate nello spazio temporale tra le ore precedenti alla partita fino alle violenze sulle strade della città.

Cosa è accaduto

Tra gli aspetti che saranno analizzati c’è la gestione del flusso dei tifosi poco dopo la fine della partita. Nel corso della gara, a parte i soliti insulti tra le due fazioni più calde, non sono accaduti episodi gravi ma, secondo una autorevole fonte investigativa, l’inizio del caos è coinciso con la scelta di disporre l’uscita dei tifosi, siracusani ed acesi, quasi in contemporanea. Di solito, quando si svolgono partite tra squadre di sostenitori con accesa rivalità, il protocollo prevede di far attendere una delle due fazioni dentro lo stadio, nel settore ad essa riservata.

Il corteo ed il cambio di percorso

La difficoltà maggiore per il deflusso dei tifosi dell’Acireale è stata la circostanza che i sostenitori, circa 300, si sono recati a Siracusa con mezzi propri, per cui gestire un cospicuo numero di veicoli è stato difficile, come, peraltro, ammesso dalla Questura di Siracusa, in un comunicato diramato ieri.

Il corteo di auto è stato, ad un certo punto, dirottato verso la zona nord, fino ad arrivare in via Antonello da Messina, area molto popolare, al centro di tanti problemi di sicurezza. Ed è qui che si sono verificati degli altri scontri tra le opposte tifoserie, con quella siracusana, presumibilmente preparata alla violenta accoglienza.

Secondo quanto emerge nella ricostruzione di un esponente delle forze dell’ordine, la decisione di cambiare percorso è  stata presa perché, ad un certo punto, i mezzi dei tifosi acesi sarebbero stati rallentati dal traffico, per cui si è ritenuto modificare il tragitto per velocizzare l’uscita verso Siracusa.

Le responsabilità del tifo siracusano violento

Le responsabilità per quanto accaduto, come confermato dalla stessa Questura, sarebbe, però, addebitabile alla frangia violenta dei tifosi del Siracusa che hanno lanciato oggetti e petardi contro i mezzi dei rivali che, per rispondere alla violenza, sono scesi dai propri veicoli in cerca di vendetta.

 

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