In un fondo agricolo, nel territorio di Rosolini, a ridosso della strada provinciale per Modica, un uomo che lo aveva preso in affitto avrebbe organizzato degli scavi clandestini, capaci di consentirgli di rinvenire oltre 2 mila reperti storici. Un segreto scoperto dai carabinieri della Sezione tutela patrimonio culturale di Siracusa che hanno sequestrato quell’area dall’alto valore storico, infatti grazie ai rilievi compiuti dai tecnici della Soprintendenza si è scoperto si tratta di un antico complesso ellenistico risalente al III secolo avanti Cristo.
Le indagini sono state coordinate dai magistrati Procura di Siracusa e nelle settimane scorse si sono concentrate sull’affittuario dell’appezzamento, a cui i carabinieri hanno portato via i reperti ma quell’azione ha causato un danno irreversibile dell’antica struttura, posta sotto sequestro.
Secondo i tecnici della Soprintendenza di Siracusa dai diversi allineamenti murari, realizzati con la tecnica dell’opera a sacco con doppio paramento di blocchi squadrati, sono leggibili almeno cinque ambienti, di cui uno potrebbe essere interpretabile come peristilio. Sulla base di quest’ultimo elemento e considerato che, cronologicamente, la maggior parte della notevole quantità dei reperti dispersi nell’area è riconducibile ad età ellenistica, i funzionari della Soprintendenza di Siracusa ipotizzano che potrebbe trattarsi di una fattoria. Inoltre, la minore presenza percentuale di frammenti di materiali pertinenti ad età romano-imperiale, quale la sigillata africana, orli e anse di anfore da trasporto di media età imperiale, farebbe presupporre che l’edificio sia stato in uso per un periodo di tempo molto lungo. I carabinieri della Sezione tutela patrimonio culturale di Siracusa hanno posto in sequestro tutta l’area interessata, anche allo scopo di permettere alla Soprintendenza di compiere degli ulteriori studi.
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