E’ scontro aperto tra consiglio comunale e giunta di Siracusa dopo il sequestro di due sculture, attribuite al maestro Alberto Giacometti, esposte nella mostra “Ciclopica” allestita da circa due mesi nell’ex Convento di San Francesco di Siracusa.

I carabinieri della sezione tutela patrimonio culturale di Siracusa, in collaborazione con il reparto di Roma, avrebbero raccolto indizi sulla presunta falsità delle due sculture “Nudo in piedi” e “Donna che cammina”.

I consiglieri comunali di Progetto Siracusa e anche quelli del gruppo “Amo Siracusa” hanno comunicato al presidente del Consiglio che non parteciperanno a lavori di commissione nei quali era prevista l’audizione dell’assessore Granata. Il gruppo Progetto Siracusa chiede le dimissioni dell’assessore Granata.

Intanto la mostra ieri è stata chiusa per lavori di manutenzione. “L’assessore Granata mai avrebbe dovuto consentire di ingannare la città esponendola ad una perdita di immagine ancora maggiore rispetto a quella conseguente alla già sgradevole circostanza che in una mostra da lui fortemente sostenuta un nucleo di carabinieri ipotizzi che vengano esposte opere non autentiche” afferma il capogruppo Ezechia Paolo Reale.

“La vicenda del sequestro – spiega in una nota “Amo Siracusa” – si inserisce in un dibattito politico che ha visto nei giorni scorsi l’approvazione di una mozione che chiede all’amministrazione la revoca in autotutela della delibera di giunta di affidamento dell’ex convento di San Francesco di Assisi a “Sicilia Musei” per tre anni. Considerando l’importanza dei nomi presenti nelle mostre organizzate da Sicilia Musei ci auguriamo che abbia corso una verifica più ampia da parte dei carabinieri su tutte le opere che sono esposte nel nostro territorio”.

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