“Cari ragazze e ragazzi, vorrei che fosse chiaro: chi, suo malgrado, prova a contenere la velocissima diffusione del contagio attraverso la Dad, non lo fa per salvarvi dal compito o dall’interrogazione”.
Lettera agli studenti
Inizia così la lettera aperta del sindaco di Siracusa, Francesco Italia, rivolta agli studenti che, da stamane fino al 19 gennaio, salvo proroghe, faranno lezione con la Didattica a distanza e non in classe.
La decisione di sospendere le lezioni in presenza per adottare la Dad è stata presa nella giornata di ieri da tutti i sindaci del Siracusano, ormai in zona arancione, fatta eccezione per Cassaro, addirittura Comune Covid free.
Il calvario di un territorio
Proseguendo nella sua lettera, il sindaco di Siracusa racconta del calvario di un territorio provato dalla pandemia.
“Ci sono famiglie colpite duramente dal covid, che hanno perso i propri cari senza neppure riuscire a salutarli, commercianti che hanno visto i sacrifici dì una vita andare in fumo. Medici e infermieri che danno l’anima da due anni per curarci e proteggerci senza un giorno dì vacanza. Donne e uomini delle forze dell’ordine e delle istituzioni impegnati quotidianamente a farci vivere in condizioni di maggiore sicurezza”.
“Non c’è nulla da festeggiare”
I vostri insegnanti e il personale Ata hanno fatto i salti mortali per adattarsi alle nuove regole e alla Dad. Anche i vostri genitori faranno dei sacrifici per gestire questa nuova situazione. E anche voi. Non avete nulla da festeggiare” continua il sindaco di Siracusa.
La Dad crea distanze
Nella sua lettera, Italia, rivolgendosi agli studenti, spiega gli effetti della Dad
“La Dad crea distanze tra dì voi e, invece, vi meritate dì vivere a pieno la vostra scuola. E quando sarete più grandi e la scuola sarà per voi solo un lontano ricordo, rievocherete alcuni dei momenti passati in classe con i vostri compagni e i vostri insegnanti e, forse, con nostalgia”
“E allora, fermatevi un attimo, riflettete sul valore del tempo, che alla vostra età sembra infinito, e non sprecatene nemmeno un secondo” conclude Italia.
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