Il giudice del lavoro di Siracusa ha condannato il ministero della Giustizia-Dipartimento dell’amministrazione penitenziaria e la casa di reclusione di Augusta per condotta antisindacale nei confronti di un dirigente nazionale del Sippe, Sebastiano Bongiovanni, agente penitenziario in servizio nel carcere di Augusta.

Il caso dei detenuti morti per sciopero della fame

Il sindacalista, nei mesi scorsi, si è reso protagonista di alcune denunce, attraverso comunicati stampa ed interviste rilasciate agli organi di informazione, legate alla gestione della struttura, tra cui l’organizzazione del lavoro, chiamando in causa l’amministrazione penitenziaria, inoltre aveva sollevato il caso dei due detenuti morti in ospedale per le conseguenze dello sciopero della fame.

La sanzione al dirigente del Sippe

Al dirigente del Sippe, affiliato al Sinappe, nel maggio scorso, è stata comminata una sanzione disciplinare che il giudice del Lavoro di Siracusa ha annullato, condannando il Dap e la Casa di reclusione di Augusta al pagamento delle spese sostenute dal Sippe per un importo di 1500 euro.

“Il Tribunale di Siracusa – affermano il presidente del Sippe Alessandro De Pasquale ed il segretario generale del Sinappe Roberto Santini –  ha accolto in pieno il nostro ricorso con una decisione che, oltre a non avere precedenti nel Corpo di Polizia Penitenziaria, conferma il principio di libertà sindacale che si è tentato di ledere”.

La sentenza del giudice del lavoro

Secondo il giudice, Sebastiano Bongiovanni “si era limitato a denunciare con post e comunicati stampa – in qualità di dirigente sindacale e non nelle funzioni istituzionali lavoratore dipendente – le condotte poste in essere dall’Amministrazione nei suoi confronti, con espressioni sì aspre ma non eccedenti i limiti dell’esercizio del diritto di critica e della libertà sindacale” aggiungono i dirigenti sindacali.

Un’altra sanzione per Bongiovanni

Ma la vicenda non è finita perché il sindacato svela che la direzione del carcere di Augusta ha notificato a Bongiovanni un altro rapporto disciplinare per un’intervista che il sindacalista, nelle sue funzioni, aveva rilasciato al quotidiano nazionale La Repubblica.

“Abbiamo già dato mandato al nostro legale affinché valuti ogni possibile azione e nelle sedi opportune perché siamo davanti ad un comportamento antisindacale senza precedenti” concludono i due sindacalisti.