Il giudice monocratico di Siracusa Antonio Cannata ha emesso una sentenza di non luogo a procedere perché il fatto non sussiste nei confronti di Aldo Raina finito sotto processo a seguito di una querela del sindaco di Augusta, Giuseppe Di Mare, su una presunta aggressione nei suoi confronti avvenuta il 26 ottobre del 2022 ad Augusta.

La versione del sindaco

Secondo quanto sostenuto dal primo cittadino, che raccontò la vicenda sulla sua pagina social, l’imputato lo avrebbe picchiato dopo un suo rimprovero legato ad un cattivo smaltimento di scarti di lavorazione edile da parte di Raina. “Mi sono avvicinato a lui e in maniera educata – disse il sindaco Di Mare – gli ho chiesto di riportare indietro i rifiuti e di provvedere successivamente a conferirli in maniera idonea. Ha reagito in maniera del tutto spropositata iniziando, dapprima con le minacce verbali e subito dopo passando a quelle fisiche”.

Il Tribunale: “Non è stato colpito con un pugno”

La versione del sindaco cozza, però, con la ricostruzione delle forze dell’ordine che si sono avvalse delle immagini delle telecamere di sicurezza della zona in cui si è consumata la vicenda, in prossimità di un bar dove si trovava il sindaco per consumare un pasto.

Secondo il giudice del Tribunale tra i due c’è stata una lite verbale ma “dalla visione delle immagini emerge in modo incontrovertibile che il querelante (il sindaco Di Mare ndr) non è stato colpito con un pugno dall’imputato alla spalla destra, a differenza di quanto riferito ai sanitari del Pronto soccorso, dove si era recato nel pomeriggio, per farsi refertare, dopo che era ritornato a sedersi all’interno del bar”.

La lite verbale

Le stesse immagini hanno svelato che tra Di Mare e l’imputato “vi era stata un’animata discussione” e che l”imputato avrebbe tentato di trattenere il sindaco “afferrandolo per il braccio destro” ma “Di Mare si sarebbe divincolato immediatamente: i due, attraversata la strada, avrebbero poi continuato l’animato colloquio in presenza di altri soggetti”.

Di Mare al Pronto soccorso, “dolorante alla spalla destra”

Il sindaco, come emerge nel provvedimento del giudice, si è poi recato al Pronto soccorso spiegando di essere “dolorante alla spalla destra per un pugno ricevuto” ma “i sanitari – si legge nel dispositivo – rilevato che, comunque, non vi era una impotenza funzionale né un’ematoma, lo dimettevano con una prognosi di 5 giorni”.

Le frasi

All’imputato sarebbe stata attribuita una frase rivolta al sindaco: “Sei uno sporco fascista, ti faccio vedere io” ma secondo il giudice del Tribunale di Siracusa “non vi è la piena prova” di quell’espressione, più certa la frase rivolta sempre a Di Mare “ti faccio vedere io” come svelato dalla stessa difesa dell’imputato. Tuttavia, per il giudice “trattandosi di un enunciato generico oggettivamente privo di qualsiasi valenza minatoria univoca e neanche larvata, non può evocare un male ingiusto per il destinatario” per cui è stato dichiarato “il non luogo a procedere perchè il fatto non sussiste”.