I Carabinieri di Carlentini (SR) hanno notificato un’ordinanza di applicazione di misura cautelare nei confronti di un 61enne per atti persecutori nei confronti di una donna, sua vicina di casa.

Atti sessuali davanti la finestra

La vittima si è rivolta ai Carabinieri denunciando il comportamento dell’uomo che, invaghito della donna quasi quotidianamente si recava presso un immobile di sua proprietà e, dopo essersi posizionato davanti a una porta di fronte l’abitazione della donna, compiva atti sessuali, creando un forte stato d’ansia e turbamento nella vittima.

Scatta il divieto di avvicinamento

Il comportamento si è protratto per giorni. L’uomo ha anche seguito la donna nei suoi spostamenti cittadini e, in un’occasione, ha lasciato un bigliettino all’interno della cassetta della posta della vittima con richieste sessuali. Dopo le indagini dei Carabinieri di Carlentini che hanno consentito di documentare le “morbose attenzioni” denunciate, il giudice del tribunale aretuseo ha emesso una ordinanza che prevede il divieto di avvicinamento alla vittima per una distanza di almeno 200 metri.

A Enna fermato stalker dei vicini di casa

La Polizia di Stato di Enna ha notificato a un uomo la misura cautelare del divieto di dimora nel territorio del comune di Enna. La misura è stata disposta dal Gip del Tribunale su richiesta della Procura ennese. Il destinatario si sarebbe reso responsabile del grave delitto di atti persecutori, commesso a danno di vicini, residenti nel suo stesso condominio, alcuni dei quali sono stati costretti a trasferirsi altrove poiché esasperati dai continui soprusi.

Le indagini dopo le denunce

L’indagine è stata avviata dopo alcune denunce presentate dai vicini dell’uomo che hanno esposto le persecuzioni, le minacce che sarebbero state poste in essere dall’indagato che avrebbe agito al fine di sottomettere al suo “volere” e “capriccio” le persone offese, alle quali avrebbe provocato un continuo stato di stress e di malessere e reso impossibile di vivere una vita normale e serena.

Danneggiamenti, molestie e offese

Le indagini coordinate dalla Procura, avviate dal dicembre 2021, hanno consentito agli inquirenti di raccogliere significative fonti di prova. Le condotte persecutorie sarebbero consistite in più di 40 singoli fatti reato che vanno dal danneggiamento, al furto, alla molestia e alla minaccia, nonché in continue ingiurie rivolte direttamente ai componenti della famiglia che avrebbero subito le vessazioni. Le azioni, in alcuni casi, sarebbero state volte ad isolare le persone offese, che sarebbero state rese incontattabili e irrintracciabili persino dai servizi delle poste, creando non pochi disagi. A causa di ciò, una delle persone offese, ha dovuto subire un procedimento disciplinare del proprio datore di lavoro per non aver risposto al medico fiscale che doveva eseguire una visita di controllo. L’episodio ha comportato il mancato riconoscimento della malattia e una conseguenziale multa in denaro.

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