Sono stati denunciati gli autori di un pestaggio ai danni di un 30enne di Priolo. Nella rete della polizia, sono finiti due 22enni, un 33enne ed un 35enne, con precedenti penali, gravitanti negli ambienti criminali del centro industriale del Siracusano.

Il pestaggio

Secondo quanto emerge nella ricostruzione della polizia, i 4 si trovavano a bordo di una macchina e poco dopo aver incrociato la vittima sarebbero scesi dal mezzo per raggiungerlo e picchiarlo. Il trentenne è riuscito a fuggire e la segnalazione del pestaggio è finito alle orecchie della polizia che è intervenuta.

Coltelli in auto

I quattro aggressori, peraltro trovati in possesso di coltelli, sono stati denunciati per lesioni aggravate, porto illegale di coltelli e minacce.

Aggressione ad Avola

Il gip del Tribunale di Siracusa ha rimesso in libertà Francesco e Salvatore Giamblanco, due fratelli avolesi, arrestati il 17 ottobre scorso dai carabinieri per un’aggressione avvenuta ad Avola ai danni di un uomo. Secondo quanto prospettato dall’accusa, lo scontro sarebbe sorto per dei dissapori, legati ad una vicenda sentimentale tra il nipote dei fratelli ed i figli della vittima.

Le immagini e la denuncia della vittima

Secondo quanto riferito dai carabinieri della Compagnia di Noto, ad incastrare i due indagati sono state le immagini delle telecamere di sorveglianza e la denuncia della vittima, che hanno “consentito di chiarire i contorni del brutale agguato”. I fratelli Giamblanco, come disposto dal giudice per le indagini preliminari del Tribunale di Siracusa, dopo una richiesta dei magistrati della Procura di Siracusa, furono condotti in carcere.

Il ricorso e la scarcerazione

La difesa degli indagati, rappresentata dagli avvocati Antonino Campisi e Natale Vaccarisi, ha presentato ricorso che, evidentemente, è stato accolto.  “Il gip dopo un’attenta valutazione degli elementi nuovi allegati nell’istanza su produzione della difesa acquisiti in sede di indagine difensiva, ha rivalutato le esigenze cautelari inizialmente poste a carico dei due fratelli” spiega l’avvocato Campisi.