Una storia alla siciliana quella accaduta a Siracusa dove sono stati bruciati poco più di 3 milioni di euro di soldi pubblici per la realizzazione di un parcheggio, ricavato in via Damone, a due passi da via Tisia, un centro commerciale all’aperto, uno dei cuori pulsanti dell’attività produttiva al dettaglio nella città.
Il piano regolatore
Al termine di tormentati lavori, conclusi nell’agosto scorso, rallentati anche dalla scoperta di un’antica agorà, si è scoperto che la zona in questione non può ospitare le macchine perché nel Piano regolatore è prevista che sia un’area verde, con tanto di alberi. Lo afferma il Responsabile unico del procedimento, l’ingegner Paolo Rizzo, che, rispondendo ad una interrogazione da parte del consiglieri comunali di Forza Italia, Ferdinando Messina, andidatosi a sindaco nel 2023, e di Insieme, Ivan Scimonelli, ha ammesso che quel parcheggio, così come è, non “s’ha da fare”.
Stop al parcheggio
“Quanto alla destinazione a parcheggio nella medesima area non è prevista negli allegati progettuali, ne mai realizzata” scrive il Rup, che, rivolgendosi all’Ufficio mobilità e trasporti, lo ha “invitato ad inibire la sosta di autovetture ed ai mezzi di locomozione con la chiusura dei varchi di accesso all’area in questione, per ripristinare la destinazione di area a servizi destinata a verde pubblico anche con la messa a dimora di ulteriori alberi”.
Di chi sono le responsabilità?
Possibile che nessuno al Comune di Siracusa, l’amministrazione comunale del sindaco Italia o gli uffici che hanno predisposto la gara d’appalto, abbia dato un’occhiata al Piano regolatore? Per come sono andate le cose, la risposta pare proprio di no. Peraltro, come scrive lo stesso Rup non è stata prevista alcuna variante. “Non risulta essere stata adottata ed approvata dagli organi preposti alcuna variante urbanistica al P.R.G. vigente” dice l’ingegner Rizzo.
Senza parcheggio è il caos
Eppure questo parcheggio è assolutamente strategico nei piani del Governo della città: con i suoi 109 stalli più altri 4 destinati ai mezzi delle persone con disabilità avrebbe compensato la perdita cospicua di posti auto su via Pitia e via Tisia, diventato un centro commerciale naturale ma per essere tale sono stati allargati i marciapiedi con la conseguente sforbiciata di stalli per le macchine.
Una soluzione che ha creato molti malumori tra i commercianti, alcuni dei quali hanno detto di aver chiuso i battenti per il crollo dei clienti che hanno deciso di andare altrove non trovando uno straccio di posto. Addirittura, per venire incontro agli esercenti, nelle giornate del sabato e della domenica, è utilizzato, come parcheggio, il cortile di una scuola, il Quintiliano. Ed ora? Il caos.






Commenta con Facebook