La recente vicenda dell’agricoltore morto nel Pta di Pachino sprovvisto, proprio in quel tragico giorno, di medici in turno ha fatto riesplodere il tema della precarietà del sistema sanitario nel Siracusano anche se questa condizione è vissuta in molti altri territori siciliani.

La mancanza di medici è tra le emergenze maggiori, lo sanno bene tutti quelli che si recano al Pronto soccorso di Siracusa, costretti a rimanere in attesa per ore.

Pronto soccorso con metà dei medici che servono

“Nel Pronto soccorso, la cui pianta organica prevede 20 posti, ci sono mediamente non più della metà, 9 o 8 medici. Tra le cause principali – dice a Sulle strade di Siracusa, Anselmo Madeddu, presidente dell’Ordine dei Medici di Siracusa  c’è un difetto di programmazione nazionale, come segnalato più volte, in cui l’offerta è al di sotto della domanda. Non c’è responsabilità delle aziende sanitarie, infatti i concorsi ci sono ma vanno deserti perché c’è uno scarsissimo numero di medici che conclude il percorso universitario”.

Pronto soccorsi non convenienti

I Pronto soccorsi sono diventati delle vere giungle, con aggressioni continue, e poi secondo il presidente dell’Ordine dei Medici di Siracusa non sono neanche convenienti.

“I Pronto soccorsi non sono ambiti ed i colleghi hanno tutte le ragioni: i medici vengono spesso aggrediti, sovente subiscono procedimenti giudiziari, spesso a seguito di denunce temerarie, infatti nel 90 per cento dei casi le cause si concludono in un nulla di fatto. Mi chiedo: chi andrebbe a lavorare in un ambiente del genere, senza contare che i riconoscimenti economici non sono soddisfacenti? Ricordo che un collega di Agrigento è stato anche ucciso”.

Le cure “salate” per le famiglie

Per la Cgil Siracusa, la situazione è al collasso ed a pagarne le conseguenze sono le famiglie che, costrette a rivolgersi ai privati, non hanno soldi per le cure

“La sanità siracusana è alle corde, siamo ad una situazione difficilissima- dice a Sulle strade di Siracusa, il segretario della Cgil Siracusa, Roberto Alosi – con diverse criticità: liste di attesa infinite, medici che scelgono di lasciare gli ospedali per lavorare nelle strutture private. Cosa molto grave è che ci sono famiglie costrette a scegliere quale parente far curare perché, costretti a rivolgersi alla cliniche private, non hanno disponibilità economiche  sufficienti per tutti e poi ci sono i Pronto soccorsi che sono andati ormai in tilt. Il sistema sta implodendo”

Il ruolo delle cliniche private

“Quando il sistema sanitario pubblico lascia dei vuoti, è evidente che qualcuno li riempie. Il sistema privato convenzionato si è incuneato nel territorio e prospera. Basta pensare che nel Siracusano, il 61% delle prestazioni sanitarie pubbliche sono appaltate al sistema privato, come dire che la sanità è il principale clienti dei privati” aggiunge Alosi.

“Questo spiega la contrazione di prestazioni pubbliche e di liste di attesa lunghissime ma si sta creando una netta frattura tra chi non può permettersi i costi delle cure e chi, invece, non ha alcun problema di risorse”.

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