La giunta di Avola si è riunita per discutere della possibilità della costituzione di parte civile del Comune in caso di processo relativo all’inchiesta denominata “Tutti a t’Avola”, per truffa, turbativa d’asta, turbata libertà degli incanti e falso ideologico che vede indagate 18 persone, tra cui il sindaco, Luca Cannata. L’amministrazione, come emerge in un provvedimento, ha sostanzialmente preso tempo, in attesa della decisione del gup del tribunale di Siracusa se rinviare a giudizio o no  gli indagati, sindaco compreso, quest’ultimo finito sotto i riflettori della Procura di Siracusa per aver fatto “indebite pressioni» a un funzionario e all’ingegnere capo del Genio Civile di Siracusa  «ai fini del rilascio dell’autorizzazione, nonostante l’incompletezza della documentazione a supporto», relativamente al progetto di manutenzione e intervento di bonifica e riqualificazione ambientale di Mare Vecchio.

“In relazione alle iniziative da assumere – si legge nel provvedimento dell’amministrazione comunale di Avola – la stessa giunta intende esprimere, come peraltro previsto dalla legge, l’indirizzo di valutare la costituzione del Comune come parte civile nel procedimento sulla scorta del provvedimento conclusivo che verrà adottato dal giudice dell’udienza preliminare. La giunta rileva che nel procedimento in oggetto c’è una pluralità di imputati per fatti differenti e per i quali sono state contestate diverse ipotesi di reato che andranno valutate singolarmente dall’autorità giudiziaria. Il seguente atto di indirizzo viene così approvato e sottoscritto all’unanimità”.

Allo stesso tempo, la giunta di Cannata “esprime massima fiducia nell’operato del sindaco, da sempre rispettoso della legalità e del perseguimento dell’interesse pubblico a servizio della ripresa economica e sociale del paese e formula il voto di una celere definizione del procedimento nel quale il sindaco ed i funzionari possano dimostrare la estraneità ai fatti oggetto di contestazione”.

La questione della costituzione di parte civile era stata posta nell’ultima udienza al palazzo di giustizia di Siracusa dal pm Tommaso Pagano, visto che, se Cannata finisse sotto processo non potrebbe trovarsi contemporaneamente nel banco degli imputati ed in quello delle parti offese. Un rebus che, probabilmente, sarà risolto nella prossima udienza, fissata ad ottobre, quando si ritornerà al palazzo di giustizia di Siracusa.