Ha chiesto di essere interrogato dal gup del tribunale di Siracusa il sindaco di Avola, Luca Cannata, per cui la Procura ha chiesto il rinvio a giudizio insieme ad altre 17 persone. Nelle prossime settimane, il giudice deciderà se mandare a giudizio gli indagati  ma il capo dell’amministrazione di Avola ha scelto di giocarsi l’ultima carta a disposizione.

L’inchiesta, denominata “Tutti a t’avola”, per  truffa, turbativa d’asta, turbata libertà degli incanti e falso ideologico,  riguarda presunte illeciti relativi all’assegnazione di lavori di manutenzione e di riqualificazione di alcune aree. Cannata risponde di concorso in falso ideologico per aver fatto, secondo gli agenti del commissariato di polizia,  diretto dal dirigente Fabio Aurilio, “indebite pressioni” a un funzionario e all’ingegnere capo del Genio Civile di Siracusa  “ai fini del rilascio dell’autorizzazione, nonostante l’incompletezza della documentazione a supporto”, relativamente al progetto di manutenzione e intervento di bonifica e riqualificazione ambientale di Marina Vecchia.

Cannata, in merito a queste contestazioni mosse dalla Procura e dalla polizia, ha spiegato di aver contattato al telefono un ingegnere capo solo per uno scambio di auguri, inoltre non avrebbe esercitato pressioni su alcun dirigente, e si sarebbe interessato degli interventi da realizzare perché voleva sapere a che punto fossero, nell’interesse del suo Comune, temendo vi fossero ritardi.

Una tesi, fortemente contestata dai magistrati e dalla polizia, che il capo dell’amministrazione porterà, comunque, all’attenzione del giudice prima della decisione di quest’ultimo.

L’inchiesta, che vede coinvolti anche funzionari ed imprenditori, era stata aperta dal sostituto procuratore Tommaso Pagano, a dopo una segnalazione alla polizia. La vicenda, esplosa nell’aprile del 2019, dopo la notifica degli avvisi di conclusione indagini, aveva suscitato clamore per le dichiarazioni del sindaco, che aveva lui stesso annunciato su Facebook di aver ricevuto il provvedimento. Il primo cittadino, nel rigettare ogni accusa, aveva sollevato il problema della tempistica, vista la sua candidatura alle elezioni europee nella lista di Fratelli d’Italia, inoltre, in merito al falso ideologico “perché pare abbia sollecitato dei funzionari regionali per il rilascio di un’autorizzazione per un’opera pubblica, nel caso specifico la riqualificazione di un borgo marinaro, io, nel mio ruolo di sindaco, ho solo chiesto di portare avanti il progetto”.

Articoli correlati