“Non appare chiaro, al momento, come e dove vengono stoccati e/o smaltiti i rifiuti speciali (costituiti, secondo quanto al momento emerso, da inerti, sfridi da demolizioni e scarti di attività produttive), nel momento in cui gli stessi varcano i cancelli d’ingresso della Sicula Trasporti”.

L’inchiesta dei carabinieri

Lo scrivono i carabinieri del Noe nell’ambito dell’inchiesta su un presunto traffico organizzato di rifiuti che ha portato all’emissione delle misure cautelari nei confronti di sette persone, accusate di aver smaltito illegalmente rifiuti speciali, prodotti da imprese, tra cui una a Priolo, nel Siracusano, nella discarica di Lentini, di proprietà della Sicula Trasporti, dove conferiscono 147 Comuni siciliani.

Come entravano i rifiuti nella discarica di Lentini?

Se per gli inquirenti è chiara la dinamica della truffa, con un accordo tra un gruppo di autisti della Dusty di Catania, la società della nettezza urbana dalla cui denuncia sono scaturite le indagini e dunque parte lesa nella vicenda in quanto sarebbero stati usati illecitamente alcuni suoi mezzi dagli indagati, e degli imprenditori, meno trasparente sono le modalità con cui quei rifiuti speciali, conferiti nella discarica di Lentini, venivano “rinominati” come  solidi urbani. O meglio, le procedure erano certamente alterate ma gli indagati avevano uno o più complici dentro la Sicula trasporti?

I falsi ordini di servizio

Andiamo con ordine: i carabinieri del Noe, attraverso i pedinamenti, hanno compreso le modalità di ingresso dei mezzi usati dagli indagati nella discarica di Lentini. “Lo scarrabile – scrivono gli inquirenti –  pieno di rifiuti speciali proveniente da tali siti viene condotto presso la sede della società SICULA TRASPORTI / GE.SA.C. di Catania – contrada Coda Volpe”.

A quel punto, il conducente del mezzo, uno degli indagati per intenderci, “risulta (senza particolari problematiche) riuscire a “conferire” quanto trasportato, attraverso la rituale consegna ai dipendenti di quest’ultima di un cosiddetto Ordine di servizio recante l’intestazione della Soc. DUSTY e la firma impressa a timbro del responsabile al servizio del Comune di Catania”. Un falso, nella ricostruzione dei carabinieri e dei magistrati della Procura di Catania, come del resto emerso nella deposizione di un manager della Dusty.

E così, secondo gli investigatori, i responsabili avrebbero inserito “negli Ordini di Servizio le indicazioni di nome, cognome e finna falsa di altri dipendenti della DUSTY, al chiaro scopo di non far risalire a loro stessi il conferimento dei rifiuti in questione”.

Il complice e le intercettazioni

Ma gli indagati parlavano con qualcuno della Sicula Trasporti?  I carabinieri, mettendo sotto intercettazione i presunti responsabili di questa truffa, ipotizzano che qualcuno sapesse. Emblematica è una conversazione del 30 marzo del 2022, poco prima di mezzogiorno, tra uno degli indagati, ed un certo Peppe, “che percepisce redditi dalla SICULA TRASPORTI S.P.A” in cui il primo avrebbe chiesto di ” poter scaricare la cassa piena di rifiuti verosimilmente presso la sede della SICULA TRASPORTI”.

Indagato: Peppe, mi senti? ma dove sei?
Peppe: all’impianto
Indagato: all’impianto, va bene .. ma sei tutto il pomeriggio lì?
Peppe: fino alle 15:00
Indagato se ci arrivo posso scaricare una cassa
Peppe:è legno?
Indagato: no
Peppe: no perché c’è confusione Andrea
Indagato: va bene va bene … ma mi dici una cosa, io avrei un po’ di legno anche …
Peppe: gli devi la richiesta qua per scaricare
Indagato: no, in privato … in privato … casomai con il formulario si può fare?
Peppe: con il formulario si ma non so quanto di costa …
Indagato: ah ah … va bene Peppe, ne parliamo …
Peppe: ci vogliono 60/70 euro alla tonnellata …
Indagato: va bene, va bene …

L’altra telefonata

Nell’indagine si scopre che lo stesso indagato, dopo la risposta negativa, avrebbe provato con un altro percettore di “redditi dalla SICULA TRASPORTI S.P.A” anche lui chiamato Peppe, al fine di smaltire i rifiuti del suo “cliente”

Indagato: Peppe come siamo combinati?
Peppe: io non ci sono questa settimana, ci sono la prossima settimana …
Indagato: ma perchè non ci sei?
Peppe: perchè sono in malattia …
Indagato: credevo per il turno …
Peppe: io la prossima settimana sono io centrale dalle 11,20 fino a chiusura … fino alle 17:00