E’ morta Ida Bottaro, la donna di 76 anni, al centro di una Odissea sanitaria all’Umberto I di Siracusa, la cui storia è finita al Senato, a seguito di una interrogazione parlamentare di Daniela Ternullo.

L’Odissea al Pronto soccorso

La vittima era entrata al Pronto soccorso di Siracusa il 19 gennaio per un problema respiratorio che è stato poi oggetto delle denunce dei familiari della paziente, in particolare del figlio, per il quale “un tumore è stato diagnosticato come polmonite” anche se su questo punto il responsabile del Pronto soccorso ha sostenuto che non vi sarebbe stato alcun errore nella diagnosi.

Morta in Ortopedia

La donna è deceduta nel reparto di Ortopedia dove era stata trasferita nei giorni scorsi, a seguito di una caduta dal letto mentre si trovava ricoverata nell’area del Pronto soccorso, procurandosi una frattura al femore. Fatto che è stato denunciato dai parenti della donna ma dalle informazioni fornite dal figlio della paziente deceduta sua madre non sarebbe stata sottoposta ad alcun intervento chirurgico .

Il figlio, “non l’hanno operata”

“Se da un lato ha finito di soffrire, è necessario che sia di pubblico dominio che è morta dopo 16 giorni di ricovero, senza aver subito l’operazione per la riduzione della frattura avvenuta nella notte tra il 23 ed il 24 gennaio mentre mia madre si trovava in area di emergenza” denuncia il figlio della donna, autore nei giorni scorsi, dopo il clamore mediatico attorno alla vicenda, di una denuncia in Procura.

Disposta autopsia

I parenti, come fa sapere una fonte vicino alla famiglia, chiedono che si effettui l’autopsia sul corpo della 76enne in modo che siano evidenziate, secondo la loro versione, delle precise responsabilità. Sono state anche scattate delle foto sulle condizioni della donna in quelle ore così drammatiche. E nelle ore scorse, come fanno sapere dalla famiglia, la Procura ha deciso di disporre l’esame autoptico.

“Vogliamo verità e giustizia”

“Non è umano nè etico che una cittadina subisca un danno presso una struttura ospedaliera pubblica e muoia tra i dolori senza aver subito un intervento. Ho sporto querela e continuerò a chiedere giustizia e verità”