“Pur comprendendo il disappunto del familiare sui tempi di permanenza in area di emergenza e sull’evento accidentale della frattura del femore, non si ravvisano nella gestione della paziente né errori diagnostici né gestionali”.

La replica del direttore del Pronto soccorso

Lo si legge in una nota del direttore del Pronto soccorso Aulo Di Grande, inviata dall’Asp di Siracusa dopo la denuncia dei familiari di una anziana siracusana di 76 anni per cui l’anziana è rimasta nei locali del Pronto soccorso dal giorno del suo ingresso, il 19 gennaio ed in questo arco temporale, stando alla tesi dei parenti, i medici avrebbero sbagliato la diagnosi, confondendo un tumore con  una polmonite, così come non si sarebbe provveduto ad un intervento per la rottura del femore della donna, caduta da un letto dello stesso Pronto soccorso.

Indagine interna

Il direttore medico di presidio Paolo Bordonaro ha avviato una indagine interna per verificare quanto segnalato “mentre non risulta alcuna richiesta di intervento da parte dei familiari all’Ufficio Relazioni con il Pubblico, sempre pronto a rispondere alle richieste degli utenti, prima che venisse diffuso attraverso la stampa” spiega la responsabile Adalgisa Cucè.

La permanenza della paziente al Pronto soccorso

Il direttore Di Grande sostiene “che la paziente è stata trasferita in meno di 12 ore dall’arrivo in PS, dopo i primi accertamenti, in Holding area per la prosecuzione dell’iter diagnostico”. Ragione per cui, precisa Di Grande, “è errato affermare che la paziente è rimasta in pronto soccorso per diversi giorni visto che il trasferimento in holding area è avvenuto in meno di 12 ore”.

“L’holding Area – spiega Di Grande – è una articolazione funzionale del PS ideata e realizzata al fine di assistere i pazienti in attesa del ricovero in reparto, assicurando loro quanto necessario, dotata di personale medico dedicato dalle ore 8 alle 20 così come di personale infermieristico e ausiliario sempre presente. La paziente ha proseguito la terapia medica prescritta fino al ricovero in reparto ed è stata assistita al pari degli altri pazienti e in merito alla diagnosi, è stata sottoposta a tutti gli accertamenti non ravvisando alcun errore diagnostico”.

La caduta

In merito alla frattura della donna, a seguito della caduta, ecco la replica del direttore del Pronto soccorso. “In riferimento alla caduta accidentale esitata nella frattura del femore, è stata seguita pedissequamente la procedura aziendale con utilizzo delle sponde sin dall’accettazione in triage ove è stato opportunamente segnalato il “rischio caduta”. Purtroppo qualunque procedura finalizzata a ridurre il rischio di cadute non le azzera, come documentato dai dati presenti in letteratura”.

Perché non è stata operata

Inoltre, secondo Di Grande, “la paziente a meno di 24 ore è stata ricoverata in Ortopedia” ma “il tipo di frattura non rientra nel progetto femore ma nonostante questo, vista la situazione clinica generale della paziente, prima di operarla, nell’interesse della paziente stessa, si stanno eseguendo tutti gli accertamenti del caso”.

In merito alla contestazione che non è stato consentito ai familiari di entrare nei locali del Pronto soccorso, il responsabile afferma che ci sono dei protocolli di sicurezza. “La maggioranza dei pazienti – spiega – è anziana e la presenza dei familiari congestionerebbe a dismisura i locali, senza tenere conto del rischio legato alla  diffusione del covid-19”.

 

 

 

 

Articoli correlati